Storia della Biblioteca Digitale italiana (BDI)

L’idea di dar vita ad un progetto coordinato di Biblioteca digitale in Italia, nasce dalla realizzazione di uno Studio di fattibilità (SdF) (Situazione attuale - Progetto di massima - Rapporto di sintesi), commissionato dalla Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d'Autore alle società Unysis ed Intersistemi di Roma alla fine del 1999.
Lo studio, aggiornato ed ampliato nell'aprile 2003, fornisce il quadro di riferimento necessario alla realizzazione di una biblioteca digitale italiana in grado di inserirsi tra le analoghe iniziative europee ed extraeuropee. 

Lo SdF presentato alla III Conferenza Nazionale delle Biblioteche tenutasi a Padova nel febbraio del 2001, dà ufficialmente il via al progetto denominato, come suggerito dallo studio stesso, Biblioteca Digitale Italiana (BDI).

Il documento conclusivo della Conferenza individua nella cooperazione tra biblioteche, archivi e musei il fattore indispensabile per avviare un progetto di biblioteca digitale e definisce le tappe successive in termini organizzativi e progettuali. Esprime inoltre l’auspicio che sia individuato un Gruppo di esperti per definire le linee guida della Biblioteca Digitale Italiana.
Viene così costituito, con  Decreto Ministeriale del 30 aprile 2001, il Comitato Guida della BDI presieduto dal prof. Tullio Gregory e composto da rappresentanti della realtà bibliotecaria statale e regionale, dei musei, dell’università e della ricerca, con il compito di definire il quadro di riferimento culturale e scientifico entro cui collocare le iniziative esistenti, di individuare le priorità degli interventi, di indicare standard e tecnologie comuni da adottare, di raccordare le attività di livello nazionale con le iniziative internazionali.
Fra le attività del Comitato va, infatti, segnalato il sostegno ad alcuni progetti europei quali Rinascimento Virtuale e Minerva (MInisterial NEtwoRk for Valorising Activities in digitisation) e il cofinanziamento di progetti di digitalizzazione presentati da biblioteche anche non statali.

Il Comitato assume come principi operativi due orientamenti fondamentali: i programmi di digitalizzazione, metadati compresi, devono essere definiti centralmente e devono prevedere la scansione di fondi completi e preliminarmente definiti. I documenti digitalizzati devono, inoltre, essere sempre resi disponibili sulla rete internet per permettere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale e scientifico italiano. A questo scopo stabilisce che tutte le risorse digitali devono essere presenti nel Portale Internet Culturale realizzato nell'ambito del Progetto la Biblioteca Digitale Italiana ed il Network Turistico Culturale (BDI & NTC).  
A partire dal 2005, questo intendimento trova applicazione con la nascita della prima versione di Internet Culturale

Programmi BDI

Sulla base di uno studio di confronto e valutazione sui cataloghi digitalizzati disponibili su Internet, e in seguito ad un'analisi sulle politiche del digitale in alcuni paesi europei ed extraeuropei, il Comitato avvia un primo programma relativo alla scansione, in formato immagine, dei cataloghi storici delle biblioteche pubbliche italiane, progetto approfondito e discusso in termini operativi nel Seminario sulla biblioteca digitale italiana tenutosi a Firenze nel dicembre 2001.
La digitalizzazione dei cataloghi storici ha portato su Internet all'indirizzo http://cataloghistorici.bdi.sbn.it/ più di 200 cataloghi storici, a volume e a schede, di biblioteche italiane appartenenti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a Enti locali e a Istituti di cultura.
Da gennaio 2013 Cataloghi storici è una delle banche dati indicizzate nel motore di ricerca di Internet Culturale. Grazie a questo, è possibile integrare i risultati di ricerca provenienti da questo catalogo con quelli appartenenti alle altre basi dati (SBN, Manus, Edit16, Biblioteca digitale, Sito).

Sulla base dell’analisi del progetto Archivio Digitale della Musica Veneta (ADMV), il Comitato decide di attuare un programma di digitalizzazione dei documenti musicali manoscritti e a stampa che contengono musica notata, con la possibilità di navigare dal record bibliografico verso l’immagine digitalizzata. 

Il successivo programma, stabilito dal Comitato Guida, riguarda la scansione di riviste storiche preunitarie, come la Gazzetta di Roma e la Rivista europea, conservate presso varie istituzioni italiane fra cui la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma e l'Universitaria di Pisa.

Il Comitato Guida, oltre ai programmi precedentemente descritti, finanzia ulteriori interventi che riguardano documenti antichi di grande valore storico e culturale, fra cui Mare Magnum, bibliografia per argomenti di opere edite dal XV alla metà del XVIII secolo conservate presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze; la Biblioteca Galileiana e la Raccolta di opuscoli scientifici e filologici curata da Angelo Calogerà nel Settecento, realizzata in  collaborazione con l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze; la collana degli Scrittori d'Italia fondata da Benedetto Croce e pubblicata dall'editore Laterza con il quale è stato siglato uno specifico accordo per la pubblicazione in rete dei volumi; i manoscritti conservati nei plutei della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e le collezioni cartografiche della Biblioteca nazionale Marciana di Venezia (GeoWeb) e della Società geografica italiana.

Questi progetti si concludono nel 2008-2009.
Nell’autunno 2010 è stata portata a termine la reingegnerizzazione del portale elaborata in base allo Studio di fattibilità riguardante il riassetto, la riorganizzazione e la nuova prospettazione dei contenuti del portale affidato al Dipartimento di Italianistica e Spettacolo dell’Università degli studi di Roma La Sapienza. La nuova politica editoriale del portale rinominato Internet Culturale. Cataloghi e Collezioni digitali delle biblioteche italiane, ha avuto come obiettivi: la determinazione della mission del portale, l’ampliamento dell’utenza, una più forte identità istituzionale e culturale, un accesso amichevole e integrato con motore di ricerca alle risorse catalografiche (Opac SBN, Manus, Edit16, Cataloghi storici), alle risorse digitali della MagTeca dell’ICCU e dei repository digitali partner di Internet culturale, e alle risorse multimediali (ipertesti, mostre virtuali, minisiti, 3D, dedicati a luoghi di interesse culturale, figure illustri, itinerari turistico-culturali).

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