Indice nazionale e biblioteche specialistiche: idee per una collaborazione
(Maurizio Tarantino - Istituto Italiano per gli Studi Storici. Napoli)
Mi si vorrà perdonare se, in
qualità di responsabile della Biblioteca dell'Istituto
Italiano per gli Studi Storici, occuperò una parte dello
spazio concessomi in questo notiziario, giustamente dedito alle
comunicazioni di servizio, premettendo alla comunicazione una breve
"storia" (mai come in questo caso con la "s" minuscola) della
nostra collaborazione col Servizio Bibliotecario Nazionale. Credo
sia noto a tutti i lettori di questo bollettino, almeno per linee
generali, quale era lo stato di SBN e quali erano i suoi sviluppi
realisticamente ipotizzabili nel 1990, quando, presa la decisione
di informatizzare la biblioteca, iniziammo una ricognizione sui
sistemi e sulle reti già esistenti. Senza voler eccedere in
severità, era comunque uno stato tale da non cancellare le
perplessità che un Istituto come il nostro, votato per la
sua natura e la sua storia alla concretezza e a una relativa
autonomia dallo Stato, nutriva verso un'intrapresa statale dai
contorni quantomeno incerti. E non si può dire che due anni
dopo le cose fossero mutate di molto, in SBN e, più in
generale, nel rapporto tra lo Stato e la "cultura". Fu quindi una
scommessa quella che facemmo nel 1992 di aderire al polo napoletano
di SBN. Una scommessa che, forse, possiamo dire di non avere
perduta. Oggi SBN, pur con molti problemi, è una solida
realtà, guardata con rinnovata attenzione dall’ente
statale che a essa sovrintende, e i suoi sviluppi paiono
realisticamente meno oscuri. Questo, se mi è lecito dirlo,
è accaduto in minima parte anche per merito di piccole
istituzioni quali la nostra, che hanno offerto in questi anni il
loro contributo all'accrescimento dell'Indice. Contributo
numericamente forse poco rilevante, ma, a me pare, assai
significativo per qualità. In particolare la nostra
biblioteca ha immesso circa trentamila notizie, corrispondenti a
diecimila volumi, con un indice di "catture" bassissimo, in ragione
della estrema specializzazione dei fondi sui quali si è
deciso di operare. Ma un contributo difficilmente quantificabile,
comunque per noi assai oneroso, è stato quello derivato da
un obbligo "morale" che abbiamo sentito fortemente fin dall'inizio
della nostra partecipazione a SBN: quello di rendere più
fruibile, agile e attendibile la principale banca dati libraria del
nostro paese, contrastando, per il materiale di nostra competenza e
senza eccessi di perfezionismo, una, chiamiamola così,
tendenza alla leggerezza (purtroppo non quella che Italo Calvino
attribuiva nelle sue Lezioni americane ai versi di Guido
Cavalcanti, e che si associava, nella pagina dello scrittore
ligure, "con la precisione e la determinazione"). Una tendenza che
ci era parso di rilevare, pur con molte e lodevoli eccezioni, nei
comportamenti catalografici e alla quale possono darsi molte cause
e spiegazioni, più o meno nobili e plausibili; non
sufficienti comunque, a nostro parere, ad attenuare la
necessità di contrastarla. I nostri catalogatori hanno
eseguito ed eseguono questo lavoro di sfoltimento e ripulitura dei
dati già presenti, in proprio, quando ciò è
possibile, e per il tramite delle altre biblioteche (in primo luogo
grazie alla solerzia della Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze), quando la correzione in proprio ci è preclusa. Un
contributo oneroso, come dicevo, ma comunque compatibile col nostro
attuale ritmo di immissioni. Ma ora, per ciò che ci
riguarda, la situazione dovrebbe mutare, creando a noi e a SBN
nuovi problemi, ma, spero, anche più interessanti
prospettive.
L'Istituto Italiano per gli Studi Storici, nell’ambito di un
più vasto progetto approvato dal MURST che comporterà
il potenziamento di tutte le proprie attività,
intraprenderà dal prossimo anno, e almeno per i due anni
successivi, un recupero significativo del catalogo pregresso della
biblioteca. L'obiettivo è quello di arrivare alla fine del
2001 avendo informatizzato almeno un terzo dei volumi della
biblioteca (attualmente 110.000, con un incremento annuo di circa
2000). Il progetto prevede un aspetto assai innovativo: la
catalogazione verrà affidata ai borsisti dell'Istituto,
neolaureati in discipline umanistiche, scelti tra centinaia di
candidati italiani e stranieri con una dura selezione. Coloro che
ne faranno domanda, dopo aver regolarmente condotto a termine il
primo anno accademico, potranno concorrere per tre - cinque rinnovi
biennali della borsa. I vincitori, per i due anni successivi, sotto
la guida dei bibliotecari dell'Istituto e dopo un congruo periodo
di addestramento con la partecipazione di esperti esterni,
collaboreranno al recupero del catalogo pregresso, ciascuno per la
materia di competenza. Il vantaggio che ne deriva per la biblioteca
e, consequenzialmente, per l’Indice è evidente:
l’immissione di una cospicua quantità di nuove notizie
e la rifinitura di quelle già presenti, il tutto eseguito da
"specialisti" della materia. I giovani studiosi avranno così
la possibilità di acquisire una nuova competenza, che
potranno poi far valere sul mercato del lavoro anche attraverso il
rilascio da parte dell’Istituto di un diploma, senza perdere
i contatti con la loro disciplina, in un ambiente intellettualmente
stimolante. Il loro nuovo status di catalogatori informatici
specializzati non vieterà loro, infatti, (anzi, in un certo
modo, imporrà) di continuare nelle ore libere i loro studi,
di aggiornarsi, di frequentare i corsi dell’Istituto.
C’è poi da ricordare che la biblioteca si è
arricchita nei suoi cinquant’anni di vita soprattutto in
funzione delle ricerche che i suoi più di mille borsisti vi
hanno svolte. E costoro sono poi divenuti a loro volta maestri di
intere generazioni di studiosi, autori di libri, docenti nelle
università italiane e straniere e dello stesso Istituto.
Questo progetto di recupero e "pulizia selettiva" dell’Indice
mi pare nasca quindi su buone fondamenta, su un incrocio virtuoso,
in una "scuola" nella quale, silenziosamente ma con
alacrità, da cinquant’anni si coltivano studi di
altissimo livello e nella cui biblioteca si raccolgono insieme gli
strumenti necessari a questi studi e i risultati di essi. Ma gli
esiti del progetto saranno ancor più apprezzabili se, come
d’altronde esso prevede, si riusciranno a coinvolgere in
questa operazione le altre biblioteche e le case editrici
specializzate nel campo umanistico, a partire dalle molte con cui
l’Istituto già intrattiene rapporti, spesso
"fraterni", di collaborazione. Prime fra queste la Fondazione
"Biblioteca Benedetto Croce", adiacente e, per statuto,
complementare a quella dell’Istituto, e la casa editrice "Il
Mulino", il cui progetto nacque a Palazzo Filomarino, nei colloqui
tra un gruppo di borsisti bolognesi e loro colleghi napoletani, e
per i cui tipi, da molti anni, si stampano le nostre collane.
Dovranno ovviamente essere coinvolti in questo progetto, anzi, ne
dovranno essere i partner principali, l’ICCU e le Biblioteche
Nazionali di Napoli e Firenze, con cui occorrerà trovare gli
strumenti più adeguati affinché le attività di
"pulizia selettiva" avvengano in modo rapido ma anche compatibile
con le norme e le consuetudini dell’Indice, incrociandosi con
le attività di "pulizia generale" che le grandi istituzioni
che vi partecipano hanno già da tempo lodevolmente
intrapreso.
Nei paesi dell'Europa del Nord è legge ferrea che, in caso
di neve, garantendo il comune la pulizia della strada, ciascuno
liberi dello scivoloso ingombro la parte di marciapiede
prospiciente la propria abitazione. Chi non lo fa incorre senza
eccezioni nella pena del pagamento dei danni provocati nella caduta
dell'eventuale malcapitato. Certo, gli scivoloni su un errore
bibliografico fanno meno male di quelli sul ghiaccio e forse
sarebbe difficile, eccessivo (e anche un po' ridicolo) far pagare i
danni morali ai catalogatori più sciatti; ma non ci
dispiacerebbe se quello che più su ho definito come obbligo
"morale" di un'accuratezza senza fanatismi cominciasse a pervadere
le nostre biblioteche specializzate, a radicarsi nelle menti dei
bibliotecari, a divenire infine senso comune dell’operare
catalografico.