Progetti sul materiale grafico e cartografico

(Nicoletta Muratore - Biblioteca Angelica.Roma,
Giuliana Sgambati - Galleria Nazionale d'Arte moderna. Roma)

L’incisione, o stampa calcografica è prodotto tipico dell’età moderna; rispondendo infatti ad esigenze quali l’informazione, la divulgazione e l’illustrazione, rappresenta spesso una testimonianza viva e diretta, e non vi è oggi settore di ricerca in campo storico, umanistico e scientifico che possa prescindere dalla sua preziosa documentazione.

L’incisione, che nasce dal disegno e che tende, mediante ingegnose innovazioni tecniche ad adeguare le proprie capacità espressive alle sempre più elaborate forme grafiche e persino pittoriche, è diventata un mezzo di cui si avvale l’artista moderno per divulgare le sue idee figurative.

Nelle sue molteplici applicazioni la stampa calcografica non solo ha rinnovato e soppiantato interi settori della produzione artistica, come quello della miniatura per la decorazione e illustrazione del libro, ma ha invaso ogni campo dell’attività culturale, divenendo strumento privilegiato di documentazione e di ricerca. Al compito di divulgare, essa ha aggiunto la funzione di elaborare nuove forme e di introdurre nuove tematiche, che hanno ampliato e arricchito enormemente il comune patrimonio iconografico.

Malgrado alcune opere fondamentali e numerosi utili contributi, dovuti anche al recente impulso dato in Italia alla ricerca, allo studio e alla catalogazione, assai scarse risultano ancora le nostre conoscenze sul materiale prodotto e conservato nelle diverse istituzioni italiane tanto da far emergere l’esigenza di pianificare interventi volti alla tutela, al recupero e alla valorizzazione del materiale grafico e cartografico.

Tra le varie tipologie di beni culturali, le stampe e le carte geografiche sono forse fra le più deperibili e tra le più esposte a numerose occasioni di sottrazioni e furti anche perché spesso sono solo sommariamente descritte nei cataloghi.

E’ quindi necessario promuovere una precatalogazione di tutti i fondi ancora sommersi, per poter identificare e localizzare i documenti e poi procedere ad una catalogazione sistematica approfondita che richiede necessariamente tempi più lunghi.

Per realizzare questo scopo sono stati sviluppati tre progetti, intrapresi grazie ai finanziamenti previsti per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali (L.145/1992), denominati rispettivamente Casta della Biblioteca Palatina di Parma, Illustrium Imagines della Biblioteca Angelica di Roma e Carte Geografiche della Biblioteca Marciana di Venezia.

Dall’analisi e dalla valutazione dei tre progetti, l’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane), su richiesta della Commissione Legge 145/1992, istituita presso l’Ufficio Centrale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, ha rilevato delle sovrapposizioni tali da rendere necessaria un’attività di coordinamento necessaria ad evitare da un lato duplicazioni di lavoro e quindi di spesa, dall’altro soluzioni divergenti.

E’ stato pertanto assegnato alla Società Etnoteam uno studio di fattibilità[1]  per far confluire le iniziative attinenti al materiale grafico e cartografico in un unico progetto suddiviso in tre sottoprogetti che si inquadrano in una architettura a livello nazionale. A seguito delle ipotesi avanzate sono stati realizzati il software CASTA, specifico per la catalogazione e gestione delle banche dati locali e la banca dati centrale, residente presso l’ICCU, denominata IMAGINES, alimentata attraverso periodici riversamenti delle notizie prodotte in periferia. E’ stato inoltre stabilito che il sistema possa essere diffuso e utilizzato da tutte le istituzioni che abbiano le stesse esigenze, indipendentemente dal fatto che siano o meno collegate alla rete del Servizio Bibliotecario Nazionale.[2]

Banca dati locale / Software CASTA [3]

Le informazioni relative alla catalogazione, strutturate secondo specifici standard di catalogazione[4] vengono registrate in un data base, realizzato con l’uso delle più moderne tecnologie informatiche.

In questa prima fase si è scelto di catalogare ogni singolo esemplare, “come unicum”, rinviando ad un secondo momento la ricostruzione della rete di connessione tra matrice e stampe da essa derivate: sono frequenti infatti i casi in cui la stessa stampa viene riprodotta più volte, per diverse occasioni, venduta sciolta o all’interno di un volume.

Tuttavia tale scelta di razionalità nell’ordinamento e nella registrazione dei dati, già oggi consente di individuare un’immagine, di fissarne i rapporti, repliche ed eventuali varianti e di conoscerne l’esatta ubicazione.

L’uso di standard internazionali per la forma e il contenuto della descrizione, di regole per la creazione di liste di autorità, di titoli, autori, soggetti, classi, non conduce all’appiattimento dei dati ma alla loro effettiva condivisione. Consente infatti di superare il grande scoglio della soggettività nella restituzione degli elementi che compaiono sull’opera o che ad essa vanno riferiti; permette la condivisione di comportamenti catalografici da parte dei compilatori di cataloghi che, soprattutto in rapporto ai multipli, si trovano ad esaminare e a descrivere esemplari identici custoditi in istituzioni geograficamente distanti fra loro.

L’adozione dell’ISBD(NBM) e della Guida alla catalogazione per le stampe,[5] la strutturazione delle informazioni descrittive all’interno di aree preordinate consente di condividere e pertanto di comparare, anche a livello internazionale, gli elementi identificanti di un’immagine indipendentemente dalla lingua in cui è redatto il catalogo stesso; tale operazione è poi favorita dall’utilizzo dell’UNIMARC[6] come formato di trasferimento dei dati.

Contestualmente alla memorizzazione delle informazioni catalografiche viene prodotto l’Authority file degli autori, redatti in forma SBN, con l’indicazione delle loro diverse responsabilità (artisti, editori, inventori, disegnatori ed incisori) in modo da costituire un indice che definisca e informi sulle varie figure professionali legate alla produzione di immagini a stampa.[7]

Per la soggettazione si seguono, ove possibile, i principi informatori del Soggettario delle Biblioteche Italiane[8] mentre per la classificazione si utilizza l’ICONCLASS[9].

La catalogazione di ciascuna opera prevede diversi livelli di dettaglio e approfondimento; l’inserimento, la correzione e la stampa avvengono in tempo reale e risultano quindi immediatamente visibili.

L’interrogazione locale fornisce all’utenza l’accesso alla consultazione delle notizie catalografiche e delle immagini e offre al catalogatore gli strumenti idonei per la visualizzazione e la stampa di elaborati sulle informazioni gestite dal sistema.

Dati tecnici: funzioni

Gestione delle informazioni relative all’acquisizione del materiale grafico e cartografico (dono, acquisto, scambio, ecc.)

Gestione delle informazioni relative al numero di inventario, alla localizzazione, alla collocazione e allo stato di conservazione/restauro

Gestione delle informazioni relative alla disponibilità e alla circolazione [10]

Gestione delle informazioni relative alla catalogazione[11] (autori, soggetti, classi, abstract)

Gestione degli Authority file relativi agli Autori, Luoghi, Soggetti, Classificazioni, Filigrane

Sono possibili nella fase di catalogazione, operazioni di ricerca, cattura, inserimento e stampa in maniera selettiva o globale.

Gli Authority Files locali sono costituiti sia dai dati inseriti localmente sia da quelli importati, in formato UNIMARC da altre basi dati: infatti è possibile l’import/export dei soli elementi relativi agli Authority Files.

Gestione immagini

Con questa funzionalità è possibile creare e gestire il collegamento tra le informazioni relative alla stampa o alla carta geografica e la rispettiva immagine acquisita e memorizzata nella base dati locale.[12]

Le immagini vengono acquisite secondo i formati JPEG e TIFF.

Gestione dell’import/export dei dati

I dati vengono riportati nello standard UNIMARC che garantisce anche lo scambio di informazioni con altre basi come quella dell’Istituto Nazionale per la Grafica.

L’esportazione delle notizie catalografiche può avvenire per l’intero archivio oppure per singole porzioni (ad es. tutte le stampe di un certo autore, di un certo anno oppure sezioni dedicate ad argomenti specifici, ecc.)

Gestione dell’import/export delle immagini

Le immagini vengono digitalizzate sia ad alta risoluzione per permettere la visualizzazione dettagliata e la riproduzione a livello locale, sia a bassa risoluzione per la consultazione in Internet.

Gestione dei collegamenti tra il record relativo alla stampa e quello relativo al volume

Il volume viene catalogato a livello minimo. Qualora l’opera risulti già catalogata in SBN si riporta il relativo BID.

L’insieme delle informazioni deve costituire un riferimento univoco al libro, in modo che il catalogatore possa, nel caso di più immagini contenute nello stesso volume, non ripetere l’inserimento dei dati ma semplicemente gestirne il collegamento.

Il sw CASTA è attualmente utilizzato dalla Biblioteca Angelica di Roma e dalla Biblioteca Palatina di Parma che prevedono di catalogare entro la fine del 2001 circa 20.000 immagini.[13]

Progetto banca dati centrale: IMAGINES[14]

IMAGINES è un catalogo, consultabile in Internet, costituito dalle informazioni bibliografiche e dalle immagini di opere grafiche e cartografiche realizzate da autori italiani e stranieri dal XV secolo ai giorni nostri, nato dall’esigenza di offrire ai cittadini un nuovo servizio pubblico sui beni culturali consentendo l’accesso alle collezioni di stampe siano esse conservate in archivi, biblioteche o musei e consentirà l’attivazione del servizio di fornitura dei documenti in linea.

Per l’attuazione di questo progetto, che ha presentato diversi aspetti tecnici ed organizzativi, è stato attivato un Gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato bibliotecari, informatici e personale dell’Istituto Nazionale per la Grafica, per studiare le corrispondenze tra le voci della scheda S[15], elaborata dall’ING e la scheda utilizzata dalle biblioteche come previsto dalla Guida alla catalogazione delle stampe. E’ stata così realizzata una tabella di corrispondenza che permette lo scambio e la trasmissione dei dati fra le varie istituzioni e che ha consentito di risolvere alcuni problemi connessi ad un diverso trattamento e ad un difforme contenuto semantico delle stesse informazioni che, nelle biblioteche e nei musei, vengono trattate in modo non sempre omogeneo.

La banca dati IMAGINES, che raccoglie anche i dati relativi alle stampe catalogate dall’Istituto Nazionale per la Grafica, si presenta quindi come un esempio concreto di collaborazione interdisciplinare tra settori che posseggono la stessa tipologia di materiale e che attraverso l’UNIMARC, utilizzato per l’import/export dei dati, hanno realizzato un unico archivio.

Tramite un’interfaccia, in cui sono presenti vari canali di interrogazione[16] come autore, titolo, soggetto, titolo del volume, anno, ente di appartenenza, l’utente può localizzare i documenti e accedere alla loro descrizione catalografica e ai relativi Authority files. Alla banca dati è collegato inoltre un archivio sperimentale di immagini che permette di visualizzare, a bassa risoluzione, le stampe e le carte digitalizzate dai singoli enti partecipanti presso i quali sarà possibile consultare le immagini a più alta risoluzione.

Immagine 1

L’utente può interrogare la banca dati anche tramite alcuni Indici[17] che permettono un ulteriore accesso alla notizia catalografica. I risultati ottenuti sono presentati in una lista sintetica che permette di individuare la notizia richiesta e di passare alla sua descrizione analitica.

Ogni canale di ricerca e ogni funzione è corredata da un help in linea che spiega in modo dettagliato le possibilità offerte dal sistema.

Il sito IMAGINES in Internet

Immagine 2

Funzioni:

Alimentazione del DB centrale delle informazioni catalografiche

Il compito di questa funzione consiste nell’alimentare la base dati attraverso l’acquisizione e la gestione dell’insieme di dati relativi alla catalogazione del materiale grafico e cartografico predisposti a livello periferico, sia dalle biblioteche sia dall’ING.[18]

Modello funzionale del sistema IMAGINES

Immagine4

Export delle notizie catalografiche e degli Authority Files

Il processo permette l’esportazione, in formato UNIMARC, delle informazioni catalografiche e degli Authority files raccolti nella base dati centrale e di inviarli alle istituzioni che ne facciano richiesta. E’ possibile realizzare lo scarico di un intero archivio oppure di singole parti di esso come ad esempio tutte le stampe di una determinata biblioteca o sezioni dedicate ad argomenti specifici.

Immagine3
Trasformazione delle informazioni catalografiche dal formato utilizzato dall’ING a quello UNIMARC e viceversa

Al fine di consentire lo scambio informativo tra le notizie provenienti dall’ING e quelle presenti nella base dati IMAGINES è prevista una procedura di trasformazione delle informazioni catalografiche dal formato utilizzato dall’ING al formato UNIMARC e viceversa.

Import/export delle immagini

Obiettivo di questa funzione è quello di alimentare la base dati tramite l’acquisizione delle immagini provenienti dalle biblioteche e di esportarle alle istituzioni che ne facciano richiesta.

La base dati accetta immagini in formato JPEG a bassa risoluzione per permetterne la loro visualizzazione in Internet.

Considerazioni e proposte

Lo sviluppo e la realizzazione di questi progetti, ai quali ci si augura potranno aderire un numero sempre maggiore di biblioteche e archivi, promuoveranno nuove conoscenze e metodologie per la catalogazione e la fruizione del patrimonio dei beni culturali con l’acquisizione di nuove capacità da parte del personale addetto alla tutela e alla conservazione del patrimonio storico artistico.

Tuttavia sarebbe necessario costituire un gruppo di lavoro che tenga sempre presente il processo produttivo dei dati e ne assicuri la loro correttezza e qualità. La continua evoluzione delle tecnologie e delle metodologie di catalogazione e conservazione di strumenti e prodotti digitali[19] richiede infatti un’attenta manutenzione e un frequente aggiornamento delle basi dati prodotte.

Le notizie bibliografiche e la relativa documentazione iconografica, presente nell’archivio IMAGINES, potranno inoltre essere vantaggiosamente utilizzate e riversate, tramite il formato UNIMARC, nella nuova base dati prevista nell’evoluzione dell’Indice SBN, dove potranno confluire i records descrittivi dei diversi documenti presenti nelle biblioteche.


[1] Studio di fattibilità relativo alle realizzazioni software previste nei tre progetti Casta, Illustrium Imagines e Carte Geografiche / Etnoteam S.p.A., 29 febbraio 1996.

[2] La realizzazione del Sistema Centrale presso l’ICCU permetterà la consultazione e la fruizione delle informazioni prodotte, a livello locale, da soggetti istituzionali diversi quali Stato, Regioni, Enti locali ed Ecclesiastici.

[3] L’architettura hardware necessaria a gestire, presso ciascuna biblioteca, il proprio materiale grafico o cartografico, è così composta:

·       una o più stazioni adibite alle operazioni di catalogazione del materiale grafico e cartografico, costituite da personal computer collegati in rete locale ad un server che gestisce la base dati delle notizie catalografiche;

·       una o più postazioni per l’acquisizione delle immagini su cui eseguire le operazioni di scansione ottica. I dispositivi di acquisizione ottica potranno essere allocati direttamente al server o su una stazione client appositamente predisposta.

I software utilizzati per la gestione della base dati locale e per le funzioni di interrogazione sono INFORMIX oppure ORACLE; il linguaggio di programmazione è Power Builder, Cobol e SQL.

[4] Graphic Materials : Rules for Describing Original Items and Historical Collection / compiled by Elisabeth W. Betz. – Washington : Library of Congress, 1982.

ISBD (NBM) : International Standard Bibliographic Description for Non-Book Materials / International Federation of Library Association and Institutions. - Rev. ed, ed. italiana / a cura di Maria Carmela Barbagallo. Roma : AIB, 1989.

Per la descrizione delle stampe ci si avvale della normativa espressa nella: Guida alla catalogazione per autori delle stampe /  Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione. - Roma : ICCU, 1986.

Per le intestazioni sono utilizzate le: Regole italiane di catalogazione per autori. – Roma : ICCU, 1979 con adattamenti aderenti alla specificità del materiale (vedi ad es. l’utilizzo dell’intestazione ANONIMO, seguita da qualificazioni geografiche e cronologiche tipica della tradizione catalografica storico artistica).

ISBD (CM) : International Standard Bibliographic Description for Cartographic Materials / International Federation of Library Association and Institutions. - Rev. ed, ed. italiana / a cura dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. - Roma : ICCU, 1992.

Cartographic Materials : a Manual of Interpretation for AACR2. - London : LA, 1982.

Map Cataloguing Manual / prepared by Geography and Map Division Library of Congress. - Washington : Cataloging Distribution Service, Library of Congress, 1991.

[5] Vedi nota 18

[6] Unimarc Manual: Bibliographic format / International Federation of Library Associations and Institutions. - 2nd. ed. – München ; London ; Paris : Saur, 1994.

Direttive per le voci di autorità e di rinvio / raccomandate dal Working Group on an International Authority System; approvate dallo Standing Committees dell’IFLA Section on Cataloguing e dell’IFLA Section on Information Technology. - Ed. italiana / a cura dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche Italiane e per le informazioni bibliografiche. Roma : ICCU, 1993.

[7] I codici di ruolo individuati per le opere grafiche sono stati desunti da Appendix C. Relator Code dell’UNIMARC; la tabella che è stata integrata con ulteriori responsabilità appositamente create per meglio esplicitare le funzioni specifiche delle opere grafiche e cartografiche, è stata presentata alla Commissione UNIMARC per la sua approvazione.

[8] Soggettario delle Biblioteche Italiane. - Roma : ICCU, 1995.

[9] ICONCLASS in italiano / Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. - Edizione italiana / a cura di Marco Lattanzi, Simona Ciofetta, Elena Plances. – Roma : ICCD, 2000.

[10] In particolare è prevista la Gestione prestito e l’Anagrafe degli utenti.

[11] La catalogazione presenta le seguenti sottofunzioni: interrogazione; gestione catalografica; produzione elaborati, schede e catalogo con relativa stampa.

L’interrogazione del catalogo può avvenire attraverso i seguenti canali: Autore, Titolo della stampa o della carta, Parole Titolo della stampa o della carta, Titolo del Volume, Parole Titolo del Volume, Soggetto, Parole Soggetto, Classificazione, Luogo, Inventario, Filigrana, Data.

Nell’ambito della Gestione catalografica sono previsti: Legami con autori, Legami con stampe o carte, Legame con altri titoli, Legame con il volume, la cartella ecc., Legame con i soggetti, Legame con la classificazione, Legame con i luoghi, Legame con le filigrane.

La stampa del catalogo può avvenire per: Numero identificativo documento, Titoli, Autori, Soggetti, Simbolo di classificazione.

[12] La realizzazione di questa banca di immagini digitalizzate ha comportato anche le riprese fotografiche presso i diversi enti di tutte le stampe catalogate e la conseguente creazione di una fototeca di negativi e stampe utile strumento a disposizione degli utenti.

[13] La Società Geografica Italiana e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma hanno presentato alcuni progetti per il recupero e la catalogazione del materiale grafico con l’utilizzazione del software CASTA.

[14] L’architettura hardware del sistema realizzato presso l’ICCU e’ composta da una base dati centrale di IR, in ambiente UNIX con il software BASIS Plus già utilizzato per l’OPAC SBN, destinata ad accogliere le notizie bibliografiche e una base dati centrale destinata ad accogliere le immagini in formato JPEG.

[15] Strutturazione dei dati delle schede di catalogo e precatalogo : Beni artistici e storici : Schede S-MI / Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. – Roma : ICCD, 1995.

[16] La ricerca può essere articolata in più fasi, con l’utilizzo degli operatori logici (e, oppure, e non ) e all’interno dei campi può essere effettuata per una parola, tutte le parole o per frase esatta.

[17]Sono presenti liste per autore, titolo, titolo del volume, soggetto, serie, luogo di pubblicazione.

[18] I dati provenienti dalle biblioteche sono memorizzati su supporto magnetico in formato UNIMARC, mentre quelli provenienti dall’ING sono convertiti dal formato ICCD di origine, al formato UNIMARC, attraverso l’apposito processo. Al termine della fase di caricamento viene prodotto un report per evidenziare le informazioni per le quali sono state riscontrate delle anomalie che ne hanno impedito il caricamento.

[19] Uno dei problemi da affrontare è la predisposizione e l’applicazione di un set minimo di metadati gestionali che, come previsto dalla bozza del documento del 30/1/2001, preparato dal Gruppo di lavoro sugli standard e le applicazioni di metadati nei beni culturali, dovrà accompagnare ogni progetto in cui è prevista la digitalizzazione di documenti.

Torna su