Mostra: Un laboratorio per la musica: la biblioteca di Francesco Siciliani

21.02.2007

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma 12 febbraio - 7 aprile 2007

Con questa mostra la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma intende celebrare un doppio anniversario: il decennale della morte del Maestro Francesco Siciliani (1911-1996) e l'acquisizione della sua raccolta libraria, entrata a far parte dei fondi della Nazionale agli inizi del 1997, diventata un punto di riferimento per molti studiosi.
Si tratta di una raccolta davvero complessa: oltre ai libri ne fanno parte anche edizioni di musica a stampa, partiture, riduzioni per canto e pianoforte, registrazioni sonore, programmi di sala, libretti d'opera. E' il frutto di un sapiente lavoro di ricerca perché Siciliani era un bibliofilo vero, un instancabile ricercatore di preziose edizioni. Affermava che per capire il valore di un testo era necessario leggere con sistematico rigore: «la lettura, una lettura approfondita è per così dire il mio unico strumento di lavoro». L'idea della biblioteca come laboratorio nasce proprio da qui: nella mostra si espongono "gli strumenti di lavoro" che documentano il percorso intellettuale del Maestro, le sue proposte innovative, i suoi successi. Al di là di un’esposizione strettamente musicale o bibliografica, nella mostra emerge una spaccato della vita culturale e politica dell’Italia del dopoguerra, con gli “scandali” culturali (la riproposta del Rossini “serio”, la musica dodecafonica) e politici, come l’allestimento di Guerra e pace di Prokof’ev nel 1953, in prima mondiale. La rappresentazione fu messa in scena, per il contemporaneo decesso di Stalin e di Prokof’ev, nonostante le proteste dei diplomatici sovietici.
Siciliani ebbe una straordinaria vita professionale: fu responsabile della Sagra Musicale Umbra, direttore artistico presso i più importanti teatri lirici d'Italia (il San Carlo di Napoli, il Maggio Musicale Fiorentino, La Scala di Milano, La Fenice di Venezia), Consulente generale della Rai per la musica lirica e sinfonica, Presidente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nella sezione dedicata ai Teatri è documentata la febbrile attività svolta da Siciliani per un arco di tempo che dagli anni Quaranta arriva fino agli anni Novanta del secolo scorso: sono esposti i materiali relativi agli allestimenti più rilevanti, legati a memorabili interpretazioni (la Callas) o alle leggendarie regie di Visconti.
Le edizioni rare, i libri con dedica autografa, un insolito gruppo di “Inni russi”, la corrispondenza con illustri personaggi del mondo della musica e della politica documentano la ricchezza del Fondo Siciliani.
La mostra è corredata da prestiti di eccezionale valore e forte impatto visivo: i bozzetti di Annigoni, De Chirico (sono esposti i bozzetti e i figurini disegnati per l’Orfeo di Monteverdi, di cui il 20 febbraio ricorre il quarto centenario della messa in scena), Guttuso, Rossi, Sciltian, Sironi, tutti provenienti dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Provengono dal Teatro dell’Opera di Roma gli undici straordinari costumi, relativi a storici allestimenti: Aida, Boris Godunov, Don Carlo, Bohème, Otello. Si segnala il prezioso costume di don Carlo disegnato da Luchino Visconti e  il monumentale costume di Turandot, disegnato da Enrico d’Assia. Di grande interesse è il documentario di quarantacinque minuti, Omaggio a Francesco Siciliani, prodotto per questa occasione dalla Direzione di Rai–Teche, che è anche tra i collaboratori dell’evento. Ed inoltre, un prezioso documento proveniente dall’INA di Parigi illustra il rapporto di amicizia e di collaborazione tra Maria Callas, di cui ricorre il trentennale della morte, ed il Maestro. Due prodotti multimediali, infine, forniscono approfondimenti e permettono l’ascolto di alcune significative composizioni antiche e moderne, più note o quasi sconosciute, appartenenti al Fondo Siciliani.