EDIT16: un tirocinio arricchisce l’Authority file con nuove ricerche sugli autori

26.02.2025

 
 
Nell’ambito di un tirocinio della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, svolto all’ICCU tra ottobre 2024 e febbraio 2025, il dott. Alessandro Nobili ha condotto approfondite ricerche per l’aggiornamento dell’Authority file di EDIT16, con risultati significativi per la documentazione del patrimonio librario antico. In particolare, sono state effettuate ricerche su 203 nomi di persona che risultavano privi di nota informativa. 
 
La disponibilità odierna di digitalizzazioni di edizioni del XVI secolo cui i nomi sono legati ha permesso di studiare la tipologia delle edizioni, le lettere di dedica di mano dell’autore, quando presenti, e di circoscrivere meglio l’ambito di indagine, approfondita poi in repertori già presenti nell’archivio Bibliografia di EDIT16, oppure trovando informazioni in nuove fonti. Grazie a questa indagine sono state aggiunte, nell’archivio Bibliografia, 105 fonti bibliografiche. 
Le ricerche hanno dunque permesso di formulare note informative per 141 autori su 203, circa il 70% del totale. Sui restanti 62 autori che rimangono privi di nota informativa sono state formulate note destinate ai catalogatori e riportanti alcuni indizi per poter riprendere in futuro le ricerche. 
 
Ma chi sono questi (ex) sconosciuti? 
 
Si tratta soprattutto di autori attivi nel XVI secolo, originari di città italiane e contemporanei alla stampa dell’edizione delle loro opere. Tra questi si contano poeti e letterati, religiosi, giuristi e medici. Venezia e Padova sono le città di attività più ricorrenti, seguite da Bologna, Roma e Milano, mentre, tra le città di origine, sono soprattutto Napoli e Venezia ad aver dato i natali al maggior numero di questi autori.  
 
Vi sono anche autori di origine straniera, come Pal Szegedi, giovane ungherese venuto a studiare a Firenze, allievo di Pietro Vettori negli anni Sessanta del Cinquecento e autore di versi scritti in lode dei mezzi di trasporto diffusi all’epoca, i carri. 
 
Due autori, Giovanni Francesco Colle e Vincenzo Cervio esercitarono al servizio di importanti corti del XVI secolo una curiosa professione, quella del trinciante, ovvero di esperto nell’arte del taglio delle carni. Colle fu al servizio di Alfonso I d’Este a Ferrara nella prima metà del XVI secolo, mentre Cervio fu legato al cardinale Alessandro Farnese il Giovane a Roma e fu autore di un manuale del trinciante pubblicato postumo nel 1581. 
 
Un altro servitore fu autore di un trattato legato alla sua professione: Cola da Benevento, maggiordomo al servizio del cardinale Niccolò Ridolfi nella prima metà del Cinquecento, scrisse un trattato di economia domestica. 
 
Non mancano casi di morti violente, come quella di Silvestro Carrari poeta trevigiano e parroco di Campocroce, ucciso dai suoi parrocchiani nel 1592, o quella del marchese di Bastìa Camillo Malaspina, morto annegato nel golfo del Leone, al largo della Provenza, mentre navigava verso la Spagna negli anni Dieci del Seicento. 
 
Pietro Borriglione e Giacomo Argenterio furono invece entrambi medici e professori di medicina all’Università di Torino. Il primo fu attivo nella prima metà del Cinquecento, mentre il secondo, originario di Chieri, risulta attivo nel 1598.