Disponibili i Linked Open Data relativi all’Anagrafe delle Biblioteche italiane

19.07.2013

I dati dell’Anagrafe sono accessibili, insieme ad altri set di dati aperti, tramite uno SPARQL end-point in http://dati.culturaitalia.it/, un progetto pilota collegato al portale CulturaItalia che sta gradualmente implementando una sezione specifica dedicata ai LOD-Linked Open Data.
 
Pubblicare dati dell’Anagrafe delle Biblioteche in LOD significa metterli a disposizione di un’ampia rete culturale in formato RDF, strutturati con uno standard interoperabile (in questo caso il CIDOC-CRM) in grado di permettere alle macchine di elaborare i dati e realizzare collegamenti più efficaci tra questi e altre risorse Web.
 
I dati dell’ABI (Anagrafe Biblioteche Italiane) sono linkati ad altri set di dati come ad esempio i record delle risorse digitali di Internet Culturale, del Polo museale fiorentino e di altri cataloghi aggregati da CulturaItalia, oltre ai dati del VIAF, The Virtual International Authority File e di Geonames.
Il progetto si è realizzato grazie alla fattiva collaborazione della Scuola Normale Superiore di Pisa, che offre un supporto tecnico-scientifico all’ICCU per lo sviluppo di CulturaItalia.
 
Per l’ICCU si tratta di un primo, importante risultato, che fa parte di una più ampia politica recentemente avviata dall’Istituto sui LOD e sviluppata mediante una serie di progetti, che porteranno ad un progressivo incremento dei set di dati aperti, intesi come ‘beni comuni digitali’, a favore della condivisione e del riuso dei dati per una sempre più ampia valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
 
L’ICCU è infatti impegnato in ricerche, progetti e iniziative sia in ambito nazionale che internazionale, per la condivisione di standard, licenze e procedure mirate a diffondere e condividere il patrimonio culturale attraverso le tecnologie digitali: partecipa, con CulturaItalia, allo sviluppo del portale culturale europeo www.europeana.eu, che aggrega dati messi a disposizione da vari portali nazionali e da altri aggregatori europei e li rende disponibili in LOD. oltre a coordinare, tra l’altro, il progetto europeo Linked Heritage, che sta sviluppando strumenti terminologici multilingue per l’arricchimento semantico dei dati.