La musica ritrovata: la raccolta musicale di Antonio Miari della Biblioteca civica di Belluno

Giovanni Grazioli - Biblioteca Civica, Belluno

La Biblioteca civica di Belluno ha colto l’occasione del recupero di un piccolo ma prezioso fondo musicale donato nel 1969 dalla professoressa Bentivoglio, per valorizzare con un convegno, un’esposizione di documenti ed un’esecuzione di musiche, questa raccolta del compositore bellunese Antonio Miari; scopo dell’iniziativa la presentazione del lavoro compiuto di catalogazione dei manoscritti e dei documenti a stampa del fondo musicale tramite il nuovo software SBN Musica.

La raccolta in oggetto, formata dalla biblioteca privata di Antonio Angelo Miari (Belluno 1778 - Landrìs di Sedico 1854), presenta una fisionomia del tutto unitaria e comprende musiche databili tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento.

Noto e apprezzato compositore di musica sacra e strumentale, discendente di un’antica famiglia nobiliare bellunese, Antonio Miari prese lezioni di violino e studiò clavicembalo con il veneziano Giovanni Battista Maschietti. A Padova approfondì lo studio del contrappunto con Luigi Antonio Sabbatini e si perfezionò nel cembalo e nell’organo con Ferdinando Gasparo Turrini. Dedito alla vita pubblica di Belluno sia sotto il dominio austriaco, sia sotto il regno italico, sposò la contessa Anna Maria Manfredini dalla quale ereditò Palazzo Manfredini sul Canal Grande a Venezia, che vide ospiti Mayr, Furlanetto, Morlacchi, Pavesi, Perotti, Callegari, Meyerbeer, Rossini, Donizetti e Bresciani.

Gli furono tributati numerosi riconoscimenti: socio onorario dell’Accademia Filarmonica di Bologna (1815), della Società Filarmonica di Belluno (1822), dell’Unione Filarmonica di Bergamo (1824); socio straordinario dell’Accademia Filarmonica di Torino (1824); presidente della Società Apollinea di Venezia (1828); socio onorario della Società Musicale di Graz (1829), della Società Filarmonica dell’Impero a Vienna (1829), della Accademia di S. Cecilia a Roma (1846) e dell’Istituto Filarmonico degli Alfioni di Verona (1852).

Il fondo pervenuto alla Biblioteca civica di Belluno comprende ottanta autografi del musicista bellunese, che esprimono la versatilità e l’ampiezza di interessi della sua fervida attività di compositore: musiche cembalo - pianistiche, strumentali da camera, vocali sacre e da camera, operistiche, per banda, d’intrattenimento, teatrali, didattiche e celebrative. A questo proposito l’Autore celebra nel 1810 le nozze di Napoleone e Maria Teresa d’Austria e la nomina nel 1831 del Pontefice bellunese Gregorio XVI.

Il contatto con la produzione teatrale coeva è testimoniato dalle partiture di Anfossi, Paisiello e Cimarosa e dagli spartiti di arie e scene d’opera di Rossini, Mayr, Bellini, Donizetti, Mercadante e Mayerbeer.

Completa la raccolta un importante lotto di musiche per lo più a stampa di autori transalpini (Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Hummel, Pleyel, Thalberg) appartenute a Laura Dordi, pianista trentina moglie del figlio Carlo. La stampa più preziosa e rara è di J. H. d’Anglebert, Pieces de Clavecin, Paris, chez l’auther, 1689, della quale i repertori citano tre esemplari al mondo.

Questo progetto di catalogazione del fondo musicale è inserito nel più ampio programma, che la Biblioteca civica di Belluno ha elaborato, di recupero nel SBN del proprio fondo storico, comprensivo della catalogazione, conservazione e valorizzazione dello stesso.

Per questo il comune di Belluno ha stipulato nell’aprile 1997 una convenzione con il Ministero per i Beni culturali e ambientali tramite l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico, per l’impiego sperimentale del software SBN Musica e affidato ad un esperto di documenti musicali (Paolo Da Col, bibliotecario presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste) un incarico professionale per la catalogazione del Fondo secondo gli standard già esistenti e le norme previste dalla Guida a SBN Musica edizioni e manoscritti dell’ICCU.

Il catalogo, ora completato, comprende 417 record bibliografici trattati secondo l’uso di questa nuova procedura, consultabili su base dati locale e trasferibili sulla base dati Musica dell’Indice.

L’inaugurazione di una mostra di documenti del Fondo e stampe d’epoca dedicata ad Antonio Miari, un momento musicale con l’esecuzione di pagine tratte dalla raccolta Miari a cura di Patrizia Vaccari, soprano e Florindo Baldissera, chitarra, hanno fatto da cornice al Convegno di presentazione.

A questo sono intervenuti: Claudia Parmeggiani in rappresentanza dell’ICCU sul tema "SBN Musica, un progetto di valorizzazione e tutela del patrimonio bibliografico - musicale delle biblioteche italiane"; Paolo Da Col del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste sul tema "La biblioteca di Antonio Miari, nobile dilettante di musica: storia e catalogazione" e Roberto Verti dell’Istituto musicale "O. Vecchi" di Modena sul tema "Laboratorio veneto. Esperimenti d’azione della farsa e premonizione del cinema".

Con questa iniziativa inserita nei programmi dell’ICCU di valorizzazione del patrimonio bibliografico delle biblioteche italiane e l’impiego, direi quasi sperimentale, di SBN Musica si è potuto restituire i volumi allo studio e alla esecuzione.

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