Il Fondo "Benvenuto Disertori" della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano

Massimo Gentili Tedeschi - URFM, Milano

"Io so per esperienza che cos’è la felicità" diceva di sé Benvenuto Disertori (Trento 1887 - Milano 1969) (1). E c’è da credergli: tutta la sua vita è fatta di scoperte, di creazione, come si addice ad un vero pioniere dell’arte e della musica.

Dopo gli studi artistici e universitari a Venezia, Monaco e Vienna visse in Umbria, a Firenze e a Roma per stabilirsi infine a Milano, dove tenne dal 1931 al ’60 la cattedra di incisione all’Accademia di Brera.

Osservatore curiosissimo di dipinti e di incisioni antichi non poteva che diventare un assiduo frequentatore di biblioteche, e infatti così dipinge se stesso: "Nato animale d’aria aperta col vizio primitivo della caccia, ebbi confidenza con le doppiette dei vari calibri e più tardi col seggiolino pieghevole del pittore, prima che con gli in folio: imparai tuttavia presto a sapere che cos’è una biblioteca. Pregiudizio comune è di immaginare il così detto topo di biblioteca come una specie di squallida larva aggirantesi fra le penombre degli scaffali a disturbare i tarli. A mio avviso sarebbe più conforme al vero ravvisare nel tipo un dinamico avventuriero dello spirito, avido di tentar da ogni parte gli orizzonti dello scibile, allenato a vivere illeso come la salamandra nelle fiamme delle più cocenti emozioni; nella febbre delle scoperte. Ricordo ore incantate della mia infanzia nella biblioteca dei padri Francescani a Trento...".

Violinista e violista, si ritrovò a studiare le fonti antiche, a copiarle, suonarle, trascriverle, così come faceva con i dipinti e le incisioni, partendo proprio dagli straordinari Codici di Trento, "l’antologia più vasta ed eletta della musica del Quattrocento inglese, francese, fiamminga, nostra. E come Trento è diventata una tappa necessaria nelle peregrinazioni artistiche di tutti i maggiori musicologi del mondo, non ci sarebbe nulla di strano che diventasse altresì un convegno e forse un centro importante ed organizzato di studi musicologici.".

Nasce così la sua biblioteca musicale: una collezione estremamente particolare fatta di copie, trascrizioni e adattamenti per trio o quartetto d’archi di quelle musiche, suonate "tentandone l’esecuzione in vari modi in frequenti convegni domestici".

Questo studio lo portò a diventare quasi senza accorgersene uno dei grandi conoscitori della musica antica, tanto da ottenere la cattedra di Paleografia musicale del Quattrocento e di storia degli strumenti musicali all’Istituto Cesari di Cremona dell’Università di Parma (oggi Scuola di paleografia musicale dell’Università di Pavia).

La curiosità verso l’arte e la musica antiche si fondono nello studio degli strumenti dipinti: liuti, vielle che Disertori prima descrive, poi disegna infine ricostruisce e suona, diventando uno dei pionieri della musica antica eseguita su strumenti originali.

La fama di saggista e conoscitore lo trasforma anche in critico, e così la biblioteca si arricchisce ulteriormente di edizioni moderne, inviate dagli editori per recensione.

Alla morte di Disertori, la moglie Regina Philippona e il figlio Andrea, architetto, salvarono l’integrità della collezione donando le opere di musicologia all’Istituto di storia della musica dell’Università di Milano, gli strumenti ad arco al Museo degli strumenti musicali del Comune di Milano e le edizioni musicali più recenti alla Civica scuola di musica di Milano.

L’ultima donazione viene fatta da Andrea Disertori alla Braidense nel 1990. Si tratta proprio dei pezzi più legati alla sua attività musicale: quadernetti di appunti, bozze di stampa di articoli e saggi, microfilm e fotografie di codici rinascimentali, edizioni moderne di musiche antiche.

La parte più interessante è però costituita da 70 faldoni di manoscritti; ogni faldone è contrassegnato con un titolo più o meno riferito al contenuto ed è arricchito da uno dei famosi ex - libris in litografia di creazione di Benvenuto Disertori. I manoscritti, tutti di sua mano, sono in genere fascicoli di poche carte, molti con frontespizi decorati a penna in vari colori, con trascrizioni e adattamenti in partitura e parti: antologie, per lo più dai codici trentini, di frottole, mottetti, chansons del Quattro - Cinquecento.

Sono notevoli anche le edizioni inviate per recensione, soprattutto dalla Germania negli anni Trenta e Quaranta: musiche da camera piuttosto difficili da trovare nelle biblioteche italiane, o rare edizioni di Hausmusik.

Il fondo è stato depositato temporaneamente alla Biblioteca del Conservatorio di Milano per essere immediatamente riordinato, inventariato e catalogato. La catalogazione, curata dall’Ufficio Ricerca Fondi Musicali, è iniziata prima che fosse rilasciata dall’ICCU la procedura SBN Musica; si è quindi ripiegato utilizzando un database "fatto in casa", per passare all’uso della vecchia versione della procedura non appena essa si è resa disponibile, quindi alla nuova versione operante in ambiente MS Windows. Sono stati così prodotti, con il contributo della Regione Lombardia, circa 1000 record bibliografici. Attualmente è in corso il recupero della prima tranche con la procedura SBN Musica nella nuova versione.

(1) Benvenuto Disertori incisore e umanista. Trento, Arti Grafiche Saturnia, 1954, p.7

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