Libri in rete: OPAC e prestito in un progetto della Regione Toscana

(Maurizio Vivarelli - Dipartimento Politiche formative e Beni Culturali della Regione Toscana - Ufficio Biblioteche, Beni librari e Attività Culturali)

1. Le reti bibliotecarie soggetti della cooperazione in Toscana

In Toscana la cooperazione interbibliotecaria ha mosso passi importanti, sia in relazione alla nascita di SBN (1) , sia per alcune esperienze ed azioni progettuali che hanno riguardato le biblioteche di ente locale (2) . In linea generale è tuttavia necessario ammettere che, per quanto chiaramente configurata, come obiettivo, nella legge regionale di settore (la n. 33 del 1976), la pratica della cooperazione non si è fino ad oggi radicata in maniera omogenea sul territorio regionale. A queste conclusioni, che d’altronde sono palesi, giunge anche la più recente indagine dedicata alle biblioteche toscane. (3)
Tra le attività più significative degli anni passati riconducibili ad esperienze di cooperazione, sono da ricordare quelle del CITO (Consiglio Interbibliotecario Toscano), il progetto ECO (acronimo che stava, appunto, per Esperienze di Cooperazione) e, soprattutto, SNADOC, quel Servizio Nazionale di Accesso ai Documenti i cui tratti salienti erano così ricostruiti in un intervento, di dieci anni fa, di Diego Maltese:
"Si pensava di realizzare in Toscana, entro il 1980, un servizio cooperativo di prestito tra le biblioteche come prima fase di un servizio nazionale di accesso ai documenti, nel convincimento che l’informazione bibliografica, come servizio delle biblioteche, non può essere separata dall’offerta, per tutte le biblioteche, di sostanziali possibilità di accesso ai documenti". (4)
Venendo ad oggi, mentre la sola Biblioteca Labronica di Livorno (tra quelle di ente locale) aderisce ad SBN, la cooperazione interbibliotecaria sta conoscendo un nuova ed impetuosa fase di sviluppo. Sono infatti in atto, in certi casi da molti anni, esperienze di condivisione delle risorse che hanno portato alla nascita di numerosi sistemi bibliotecari locali: quelli delle provincie di Livorno e di Prato, la Rete REA.net (Empolese - Valdelsa), il Sistema bibliotecario territoriale Mugello Alto Mugello Val di Sieve ed il Sistema bibliotecario integrato dell’area fiorentina (SBIAF). Di particolare rilievo, nelle ultime due esperienze, la presenza di assetti organizzativi più o meno fortemente orientati alla interistituzionalità: il Sistema del Mugello comprende biblioteche di ente locale e scolastiche; entro lo SBIAF collaborano le biblioteche comunali dell’area fiorentina, quelle dell’Università degli Studi di Firenze, la Biblioteca della Giunta regionale toscana e la Biblioteca del Gabinetto G.P. Vieusseux di Firenze.
Stanno inoltre prendendo forma, in questo periodo, i primi nuclei organizzativi di quelle che, negli auspici, sono destinate a diventare le reti bibliotecarie di Massa, Lucca, Pistoia, Grosseto, Arezzo, organizzate grosso modo su base provinciale. Ognuna di queste aree di cooperazione disporrà entro il 1999 di un catalogo collettivo interrogabile attraverso Internet.
Gli attuali dinamismi, certamente, non sono sufficienti da soli a risolvere i complessi problemi che investono il sistema delle biblioteche toscane, e che qui, naturalmente, non è possibile analizzare e discutere. Certo è che sembra diffondersi nella comunità dei bibliotecari toscani una più matura consapevolezza della necessità di integrare le rispettive risorse per fronteggiare con migliori probabilità di buon esito le difficoltà e le sfide che i nuovi contesti tecnologici, telematici ed organizzativi pongono.
E’ in questo contesto che si è inserito in primo luogo il progetto di iniziativa regionale "Strumenti di integrazione e comunicazione tra le reti bibliotecarie toscane", relativo al biennio 1998/1999, da cui dipendono le strategie progettuali di seguito descritte. Il più forte elemento di novità, naturalmente, è ora rappresentato dalla recente approvazione, da parte del Consiglio Regionale, della nuova legge regionale di settore (Disciplina in materia di biblioteche di enti locali e di interesse locale e di archivi di enti locali), giunta alla conclusione del suo lungo iter. Con questa legge la cooperazione scende dal limbo delle buone e nobili intenzioni e diviene un vincolante modello organizzativo: il nuovo soggetto destinato a costituire, nei prossimi anni, l’infrastruttura del sistema bibliotecario toscano è infatti la rete locale, intesa come "la modalità ordinaria di gestione delle attività e dei servizi documentari integrati. Essa è lo strumento che realizza la condivisione delle risorse interne e la piena utilizzazione di quelle esterne alla rete" (art. 5, comma 1).

2. Gli strumenti della cooperazione: il MetaOpac Z39.50 ed il protocollo di procedure per la circolazione dei documenti

Preso atto che il discorso sulla nuova legge ci porterebbe troppo lontano, conviene tornare alle azioni del progetto regionale poco sopra richiamato. Attraverso di esso, prevedendo l’utilizzo delle Rete Telematica della Regione Toscana come infrastruttura fisica per accedere ad Internet e, dunque, alla consultazione degli OPAC, ci si pongono due obiettivi principali:

  • garantire l’accesso, da ogni biblioteca del territorio, agli OPAC delle reti bibliotecarie toscane ed alle risorse bibliografiche e documentarie esterne;
  • definire modelli procedurali ed assetti organizzativi che stabiliscano condizioni certe, chiare, efficaci per ciò che attiene alla circolazione fisica dei libri e dei documenti.

Per raggiungere questi obiettivi sono state programmate due linee di attività:

2.1 Realizzazione di un prototipo di MetaOPAC per la ricerca integrata sugli OPAC delle reti bibliotecarie toscane

Il prototipo di MetaOPAC, sviluppato a cura del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico), istituto del CNR di Pisa, prevede l’utilizzazione del protocollo standard di procedure ANSI/NISO Z39.50 (Information retrieval service definition and protocol specification for library application); utilizzandolo sarà possibile effettuare ricerche bibliografiche integrate su tutti gli OPAC che sono server Z39.50. Il prototipo di MetaOPAC, rispetto alla cui realizzazione sono già stati attivati proficui momenti di incontro e di discussione con l’ICCU, prevede dunque l’utilizzo di Z39.50, che, com’è noto, è un protocollo di comunicazione per il recupero di informazioni bibliografiche, testuali, iconografiche, multimediali tra database tra loro eterogenei, e fa parte di un set di standard elaborati per facilitare la interconnessione, o interoperabilità, di sistemi informatici. Lo standard specifica i formati e le procedure che regolano lo scambio di messaggi tra un client (origin) ed un server (target), abilitando in tal modo l’utente ad effettuare ricerche su database remoti.
Il client ed il server comunicano utilizzando il protocollo TCP/IP; il recupero dei dati avviene secondo i formati SUTRS, GRS-1, UNIMARC (5). I record verranno restituiti in formato brief (B in Z39.50) e full (F in Z39.50).

2.2 Libri in rete: un protocollo di procedure per il prestito interbibliotecario e la fornitura di documenti

Su questo versante è stato anzitutto costituito un gruppo di lavoro, di cui fanno parte bibliotecari di aree di cooperazione bibliotecaria (6) , un rappresentante dell’Università di Firenze (7) e chi scrive. Il gruppo di lavoro ha elaborato la prima bozza di un protocollo di procedure per il prestito interbibliotecario e la fornitura di documenti, anche su supporto digitale. Si tratta di un modello attraverso il quale, a partire da ogni biblioteca cooperante, è possibile accedere in prima battuta all’utilizzo delle risorse documentarie delle aree locali di cooperazione, razionalizzando ed ottimizzando, già a questo livello, l’efficacia del servizio. Le reti bibliotecarie locali condividono poi regole procedurali comuni, per quanto attiene la integrazione dei servizi su scala regionale e per l’accesso a quelli nazionali ed internazionali. Su questo piano la collaborazione con l’ICCU per ILL SBN costituisce una componente del progetto.
Questa articolazione organizzativa dei servizi, che abbiamo deciso di denominare Libri in rete, sarà sperimentata nel periodo compreso tra ottobre 1999 e marzo 2000, misurando e valutando la quantità e la qualità delle transazioni effettuate, in modo tale da disporre di quei fondamentali elementi conoscitivi sulla circolazione dei documenti che servano per poter programmare i servizi nella loro definitiva configurazione.
Il protocollo che sarà seguito definisce una modellizzazione delle procedure, alcune delle quali seguite già in via ordinaria, altre la cui attivazione è prevista nella cornice delle attività del progetto:

Prestito locale. E’ il primo livello di circolazione dei documenti, che riguarda, naturalmente, ogni singola biblioteca: il libro richiesto è posseduto direttamente dalla biblioteca presso la quale la ricerca è stata fatta.

Prestito di rete. Se il libro od il documento sono posseduti da una delle biblioteche aderenti alla rete bibliotecaria locale, possono essere richiesti ed ottenuti utilizzando il sistema di trasporto utilizzato in quella rete bibliotecaria. Alcune delle reti si sono dotate di un corriere, che garantisce un collegamento regolare, gratuito per gli utenti, tra tutte le biblioteche dell’area di cooperazione. Altre reti, almeno per ora, utilizzano solo i servizi postali.

Prestito tra reti. Se il libro od il documento sono posseduti da una delle reti bibliotecarie che aderiscono a Libri in rete, possono essere richiesti ed ottenuti utilizzando i servizi di un corriere (con oneri a carico della Regione) che garantisce la consegna, in tempi brevi, del libro o del documento alla biblioteca presso cui la richiesta è stata attivata. Il servizio, per tutto il periodo della sperimentazione, è gratuito.

Prestito nazionale SBN. Nell’arco della sperimentazione di Libri in rete verrà utilizzato il nuovo servizio di "Prestito interbibliotecario per SBN", realizzato nell’ambito del progetto realizzato dall’ICCU. Grazie a questo servizio sarà possibile:

  • chiedere alle biblioteche individuate nell’OPAC SBN, dell’Indice o dei Poli, il prestito di un documento in originale, le fotocopie o le copie in formato elettronico;
  • chiedere la localizzazione dei documenti non trovati nell’Indice o nei Poli;
  • ottenere, via Internet, informazioni sullo stato della richiesta avanzata.

Il sistema di prestito, ospitato presso il centro di elaborazione dati dell’ICCU, potrà essere integrato anche con i cataloghi in linea locali, realizzando quella integrazione funzionale dei servizi che costituisce uno degli obiettivi principali del Servizio Bibliotecario Nazionale.

Servizi di prestito e fornitura documenti internazionali. Nel caso che neppure sull’intero territorio nazionale il libro od il documento richiesto siano disponibili, sarà possibile ricorrere a servizi di prestito interbibliotecario e fornitura di documenti di vario genere, i dettagli sui quali possono essere richiesti presso le biblioteche partecipanti a Libri in rete.
In particolare saranno attivati - finanziati dalla Regione - i servizi del Centro Fornitura Documenti della British Library (BLDSC - British Library Document Supply Center). Attraverso questo servizio è possibile accedere ad una delle raccolte di documenti tra le più vaste e complete del mondo, costituita da oltre 3 milioni di libri e circa 325.000 titoli di periodici, oltre a circa 4 milioni di documenti in microcopia. Il Centro Fornitura Documenti della British Library, inoltre, può utilizzare tutto il patrimonio documentario di circa 70 biblioteche specializzate del Regno Unito. Anche questo servizio, per tutta la sperimentazione, è gratuito.

Documenti in formati digitale. Presso le biblioteche centro - rete delle varie aree di cooperazione è disponibile Ariel, un software di comunicazione prodotto dal Research Libraries Group, che consente di inviare e ricevere via Internet copie digitali di documenti, nei limiti delle vigenti normative sul copyright, con una qualità delle immagini trasmesse decisamente superiore a quella del fax e gestendo, con un’unica interfaccia, operazioni che con la sola posta elettronica renderebbero necessario l’utilizzo di più programmi. Ariel è stato acquisito dalla Regione e concesso al biblioteche centro - rete in comodato gratuito.
Il risultato principale di queste azioni è stato dunque quello di modulare, partendo dalle singole realtà territoriali, una integrazione progressivamente più ampia dei servizi, e quindi della dimensione dei patrimoni bibliografici ed informativi cui fare riferimento per l’individuazione catalografica e la localizzazione fisica.

Di particolare rilievo ci pare anche l’utilizzo delle nuove procedure di prestito interbibliotecario e fornitura documenti di SBN, le cui caratteristiche di fondo, già anticipate in recenti occasioni seminariali, sono approfonditamente descritte da Claudia Parmeggiani in questo stesso fascicolo di SBN Notizie.
La sperimentazione di queste modalità di circolazione dei libri e dei documenti inizierà ad ottobre 1999, ed andrà avanti per sei mesi con la partecipazione delle seguenti aree di cooperazione ed istituzioni:

  • Sistema bibliotecario integrato dell’area fiorentina/Università degli studi di Firenze (8);
  • Rete REA.net (9);
  • Sistema bibliotecario della provincia di Livorno (10);
  • Sistema bibliotecario della provincia di Prato (11);
  • Sistema bibliotecario territoriale Mugello Alto Mugello Val di Sieve (12).

Sono inoltre in via di definizione le condizioni per garantire la partecipazione alla sperimentazione anche della Biblioteca Marucelliana di Firenze.
Questo modello organizzativo, accennavamo, prevede l’individuazione in ogni rete locale di una biblioteca centro - servizi, opportunamente rafforzata nei suoi strumenti di reference e nelle competenze degli operatori, cui sono stati rivolti specifici moduli formativi attuati in collaborazione con l’Università di Firenze. Presso tale biblioteca si prevede che siano attivi:

  • prestito interbibliotecario internazionale (13);
  • servizi di fornitura commerciali di documenti attivati presso il Document Supply Center della British Library (14);
  • fornitura di copia di documenti in formato digitale attraverso l’uso del software Ariel (15).

Con la mediazione delle biblioteche centro - servizi sarà dunque resa disponibile, ad ogni utente delle aree di cooperazione partecipanti alla sperimentazione, la possibilità di accedere ad alcuni più efficaci servizi di prestito e fornitura documenti attualmente disponibili.
E’ infine prevista la predisposizione di una Carta dei servizi di prestito e fornitura documenti di cui proporre il graduale utilizzo su tutto il territorio regionale.

(1) Il primo prototipo di SBN venne realizzato su un elaboratore Honeywell DPS 7 installato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1983: cfr. GIOVANNA MAZZOLA MEROLA, Il Servizio Bibliotecario Nazionale: storia di un progetto, in La cooperazione: il Servizio bibliotecario nazionale: atti del 30° Congresso nazionale dell'Associazione italiana biblioteche, Giardini Naxos, 21-24 novembre 1982, a c. di A. Aquilina, Messina: Università di Messina, 1986, p. 126.
(2) Sistemi bibliotecari in Toscana. Atti del convegno Castelfiorentino, 26 maggio 1981, a c. di Giovanni Parlavecchia, Firenze, Vallecchi, 1983. Il convegno fu attuato in occasione della presentazione del volume di MAURO GUERRINI, PIERLUIGI NICCOLAI, GIOVANNI PARLAVECCHIA Il sistema bibliotecario della Valdelsa e del medio Valdarno. Firenze: Olschki, 1981
(3) Cfr. Biblioteche pubbliche in Toscana. Indagine qualitativa sui servizi bibliotecari di base in Toscana, a c. di Grazia Asta, Elena Boretti, Carlo Paravano, Firenze: AIB Sezione Toscana, 1997. Per un approfondimento di alcuni temi dell'indagine cfr. A. GALLUZZI, Riflessioni e approfondimenti sulle biblioteche pubbliche in Toscana. L'indagine della sezione AIB, "Culture del testo", 3, 9 settembre - dicembre 1997, p. 3-14.
(4) DIEGO MALTESE, Cooperazione tra biblioteche: storia di un'idea in Italia, in La cooperazione interbibliotecaria. Livelli istituzionali e politiche. Atti del convegno regionale, Firenze, Palazzo degli affari, 27-29 novembre 1989, a c. di Susanna Peruginelli e Anna Maria Speno. Firenze: Giunta regionale toscana; Milano: Editrice Bibliografica, 1990, p. 39-44.
(5) Per un'ampia panoramica sullo standard Z39.50 si rimanda a Standard ANSI Z39.50, a cura di Antonella De Robbio, reperibile alla URL http://www.math.unipd.it/~derobbio/z3950.htm. L'agenzia che cura lo sviluppo dello standard dispone di uno spazio web sul sito della Library of Congress, alla URL http://lcweb.loc.gov/z3950/agency/.Una sintetica introduzione allo standard è in SONYA FINNEGAN - NIGEL WARD. Z39.50 Made Simple, http://www.dstc.edu.au/DDU/projects/ZINC/zsimple.htm.Per una introduzione alle funzioni SR (Search and Retrieve) di Z39.50 cfr. Z39.50 and SR, edited by Rosemary Russel. London: Library Information Technology Center, South Bank University, 1996 (LITC Report; 7).
(6) Alessandro Bonechi, e successivamente Carlo Paravano (Sistema bibliotecario integrato dell'area fiorentina); Maria Stella Rasetti (Rete REA.net); Franco Neri (Sistema bibliotecario della provincia di Prato); Massimo Lapi (Sistema bibliotecario della provincia di Livorno); Maria Frati (Sistema bibliotecario territoriale Mugello Alto Mugello Val di Sieve).
(7) Lucia Bertini, responsabile dei servizi di prestito interbibliotecario di Ateneo.
(8) Biblioteche comunali di Signa, Impruneta, Bagno a Ripoli, Scandicci, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa, Calenzano, San Casciano, Greve, Fiesole. Biblioteca del Gabinetto G.P. Viesseux di Firenze. Biblioteca della Giunta regionale toscana. Biblioteche dell'Università degli studi di Firenze. OPAC http://opac.unifi.it/sbiaf.
(9) Biblioteche cominali di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Castelfranco di Sotto, Certaldo, Cerreto Guidi, Empoli, Fucecchio Gambasi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Santa Croce sull'Arno, Vinci. OPAC http://reanet.comune.empoli.it.
(10) Biblioteche comunali di Livorno, Colle Salvetti, Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona, Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Piombino, Portoferraio, Campo nell'Elba, Rio Marina. Partecipano al Polo SBN livornese anche le seguenti biblioteche: Biblioteca dei Portuali, Biblioteca USL 13 Livorno, Biblioteca del Museo civico Fattori Livorno, Biblioteca del Servizio orientamento professionale Livorno, Biblioteca di igiene e sanità (circ. 4) Livorno. OPAC http://www.opacprov.comune.livorno.it.
(11) Biblioteche comunali di Cantagallo, Montemurlo, Poggio a caiano, Prato, Vaiano, Vernio. Al sistema pratese è inoltre prevista la partecipazione di altre rilevanti istituzioni documentarie: il CID/Arti visive del Centro per l'arte contemporanea "L: Pecci", le biblioteche dell'Istituto di studi storici postali e dell'Istituto internazionale di storia economica "F. Datini", i centri di documentazione scientifico-ambientale del Centro di scienze naturali e dell'Istituto geofisico toscano, la biblioteca del CAI, l'Archivio fotografico toscano, le biblioteche specializzate della Scuola di musica e dell'UISP, i fondi locali della Biblioteca dell'APT, l'archivio "Tempi e Spazi", la Biblioteca dell'Archivio di stato, sezione di Prato. Da segnalare inoltre i fondi storici della più antica istituzione bibliotecaria di Prato, la Biblioteca Roncioniana, quelli dell'Archivio storico diocesiano e del Convitto nazionale Cicognini. OPAC http://balwww.comune.prato.it/catal.htm.
(12) Biblioteche comunali di Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo, Pontassieve, Reggello, Rufina, San Godenzo, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio. Al sistema partecipano inoltre le seguenti biblioteche scolastiche: Elementari: Barberino, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo, Pontassieve, Rufina, Scarperia. Medie inferiori: Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo, Pelago, Pontassieve, Rufina, Vicchio. Medie superiori: Liceo scientifico Giotto Ulivi, IPSIA Chino Chini. OPAC http://terraditoscana.it/sistemabibliotecario
(13) Verranno utilizzati, in particolare, i servizi resi disponibili dal progetto tedesco SUBITO, per cui si rimanda al sito http://www.subito-doc.de/.
(14) Giudicata da PAOLO BELLINI in Prestito interbibliotecario e document delivery nelle biblioteche universitarie, "Bollettino AIB, 38, 3 (settembre 1998), p. 353 la struttura più efficente per questo tipo di servizi.
(15) Per ulteriori informazioni su Ariel si veda la URL http://www.rlg.org/ariel.html

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