Il Polo SBN dell'Università di Macerata

(Tiziana Onofri - Centro d'Ateneo per i Servizi Bibliotecari)

Il polo SBN dell'Università degli studi di Macerata comprende 25 biblioteche di Università (d'Istituto, di Dipartimento, di Facoltà, di Centri), e due biblioteche esterne, l'una la comunale Mozzi-Borgetti di ente locale, l'altra la Biblioteca nazionale di Napoli, Sezione staccata di Macerata, del Ministero per i beni culturali ed ambientali.

La convenzione stipulata fra il MBCA e l'Università risale all'anno 1987, e Macerata è stata fra le prime Università italiane ad aderire al progetto. La partecipazione della Regione Marche allo stesso è successiva. Con convenzioni stipulate rispettivamente nel 1992 e nel 1994, sono entrate a far parte del polo universitario le due biblioteche sopra ricordate.

Si tratta, pertanto, di un polo multiente, tipico del mondo SBN.

L'avvio ad un sistema ancora oggi in fieri è stato lento e faticoso anche se entusiasmante perché estremamente innovativo e qualificante.

L'adozione di un software di tale complessità presupponeva, infatti, un'organizzazione bibliotecaria efficiente ed un’équipe di catalogatori ben addestrati nell'utilizzo rigoroso degli standard nazionali ed internazionali, un servizio informatico specializzato, oltre che la disponibilità di una LAN ben strutturata. Annoverandoci tra i primi partner del progetto, si può oggi obiettivamente affermare che il nostro polo ha giocato un ruolo non secondario nella crescita ed evoluzione di SBN attraverso segnalazioni di malfunzionamenti e richieste di migliorie al gruppo di coordinamento del prototipo di appartenenza IBM/SQL.

A questa fase iniziale, vivace ed operosa, ne è seguita una seconda molto critica e stagnante (le critiche provenivano soprattutto dall'area del personale docente), poiché ancora a distanza di diversi anni dalla scelta iniziale si operava in ambito locale, tardando il collegamento con l'Indice a tradursi da progetto in realtà. Questi sono da me ricordati come gli anni bui di SBN nell'Ateneo Maceratese.

Nel 1997 i tre partner istituzionali del polo locale, congiuntamente, decisero che il collegamento con l'Indice nazionale, allora perfettamente funzionante e ricco di dati, non era più rinviabile. Si arrivò così a definire una nuova convenzione che legava i due enti esterni citati all'Università per favorire il collegamento con l'Indice e la conseguente migrazione dei dati del polo locale nell'Archivio nazionale.

Ora, a distanza di tre anni dalla "grande fatica" consistita essenzialmente nel confronto manuale di circa 20.000 descrizioni di polo con quelle di Indice ed effettuata prima del riversamento dei dati, in un sistema perfettamente funzionante che interagisce continuativamente con la Base - dati di Indice depositaria di circa 3.500.000 notizie monografiche e di circa 203.000 notizie seriali, anche l'ultima debole voce contraria sembra essersi spenta. Si calcola, infatti, che in regime di catalogazione partecipata le biblioteche del polo SBN catturino in media l'80% delle descrizioni di Indice complete di tutto il reticolo e prossimamente anche dell'apparato semantico costituito da soggetti e classi. Il che comporta, come è facile immaginare, un risparmio notevole di risorse umane, proficuamente impegnate in altre attività collaterali.

Per questa ragione, e cioè perché, come si dice correntemente fra gli addetti ai lavori, "in Indice si trova tutto", il CASB ovvero Centro d'Ateneo per i servizi bibliotecari sta predisponendo per l'Ateneo un piano generale di retroconversione attraverso l'utilizzo di SBN, che inizierà presumibilmente nei primi mesi del 2001. Tale progetto prevede l'apporto di personale esterno, già adeguatamente preparato ad un uso agile e disinvolto del software oltreché dotato di specifiche competenze catalografiche.

Anche la definizione delle nuove linee evolutive di SBN che, proponendo un modello di servizio sempre più attuale ed in linea con lo sviluppo delle tecnologie informatiche e telematiche, lo elevano ad unico ed autorevole sistema di riferimento a valenza nazionale, ha contribuito ad aumentare la popolarità e il grado di consensi del software in ambito locale.

Le linee di sviluppo perseguono infatti tre scopi prioritari: la realizzazione di servizi integrati; la costituzione di un sistema di riferimento autorevole; l'apertura ed integrazione funzionale con altre realtà nazionali ed internazionali.

Ciò in altri termini sta a significare che SBN assicurerà un servizio catalografico flessibile ed economico perché consentirà la scambio dei dati da e verso altri cataloghi, un servizio di ricerca efficiente su tutto il posseduto delle biblioteche italiane attraverso la costruzione di un metacatalogo nazionale, un servizio di richiesta e accesso alle opere desiderate tramite le funzioni di prestito e di document delivery effettuabile tramite l'OPAC, esteso anche ai non partner di SBN.

La trasformazione della rete SBN in un sistema aperto alla partecipazione e alla cooperazione attiva di tutte le biblioteche, senza che queste siano vincolate agli applicativi di gestione SBN, è ormai in corso come dimostrano le procedure già sviluppate per Sebina in colloquio con l'Indice, i test di collaudo del prestito sull'OPAC di SBN on - line, le soluzioni tecniche proposte per l'integrazione degli OPAC di polo con l'OPAC di Indice.

Se il quadro fin qui rappresentato riguarda soprattutto le cosiddette funzioni protette di catalogazione partecipata e di prestito interbibliotecario, non va tuttavia dimenticato come SBN risponda pienamente ed efficacemente alle necessità gestionali di una biblioteca.

Ci si riferisce alle funzionalità espresse dalla gestione degli ordini librari in condivisione con le biblioteche del polo locale che favoriscono la razionalizzazione e il coordinamento delle acquisizioni ed a quelle derivanti dall'adozione della correlata gestione del bilancio. Particolare attenzione merita inoltre il modulo della gestione amministrativa dei periodici, che consente il monitoraggio costante dello stato degli abbonamenti, nei termini di verifica della ricezione dei fascicoli, e prevede automatismi nella segnalazione di lacune e nelle attività di rinnovo degli abbonamenti.

Il Centro di Ateneo per i servizi bibliotecari dell'Università di Macerata sta realizzando per l'Ateneo una serie di progetti che puntano ad offrire servizi, in linea con le moderne esigenze di un'utenza sempre più sofisticata, utilizzando i dati ricavati prevalentemente dai gestionali di SBN, coniugati con le performances delle attuali tecnologie dell'informazione, informatiche e telematiche.

A puro titolo esemplificativo si accennerà ora a due progetti in cantiere.

L'uno, nato a seguito della recente realizzazione della condivisione in rete di archivi bibliografici in CD-ROM o in linea, mira a dare all'utente l'opportunità di attivare, in fase di consultazione dei database bibliografici, link che ricondurranno al locale catalogo dei seriali (di recente allestimento ed in via di completamento) e, da quello, al full - text del periodico on - line, ove disponibile. Ciò consentirà al fruitore delle risorse di localizzare, contestualmente alla ricerca, l'informazione bibliografica selezionata e di accedere al testo integrale dell'articolo di interesse.

L'altro progetto riguarda l'imminente realizzazione del catalogo delle accessioni consultabile via WEB; questo si costituirà e si alimenterà con i dati prelevati dal gestionale di SBN e permetterà di consultare, con le modalità proprie dell'information retrieval standard, le acquisizione librarie dell'Ateneo nella loro totalità o selezionandole per struttura, e/o semplicemente scandendole temporalmente.

Sono solo alcuni significativi esempi che intendono evidenziare come da un impianto gestionale solido e ben congegnato come quello decennale di SBN, sfruttando le attuali tecnologie, sia possibile offrire i servizi propri della biblioteca virtuale, meta comune alla maggior parte delle biblioteche italiane, realtà concreta delle più moderne biblioteche europee ed internazionali.

Un'esperienza formativa giovanile attraverso SBN

Un'altra esperienza locale meritevole forse di essere resa nota e riconducibile all'ambito del Servizio Bibliotecario Nazionale, è quella realizzata attraverso un Corso di formazione per tecnico di catalogazione e classificazione dei beni culturali (1), destinato a giovani diplomati e/o laureati di età inferiore ai 27 anni, esperienza legata alla necessità di reperire sul mercato lavorativo interno personale con competenze teorico - pratiche di SBN, quindi già pronto a collaborare con le strutture bibliotecarie dell'Università, e più in generale del territorio.

Il programma SBN, infatti, sia pure sofisticato ed articolato, è condiviso dalle realtà bibliotecarie locali (si vedano le biblioteche del polo dell'Università degli studi di Macerata, le biblioteche del polo provinciale di Ancona che fanno capo alla Biblioteca Planettiana di Jesi, ed infine le biblioteche del polo dell'Università degli studi di Ancona) in un panorama destinato sicuramente a svilupparsi.

L'obiettivo del corso, organizzato con un taglio fortemente incentrato sul settore dei beni librari, è stato duplice: formare, da un lato e prioritariamente, una figura professionale in grado di catalogare materiale librario moderno utilizzando il software SBN, così da alimentare in tempo reale il Catalogo collettivo nazionale delle biblioteche italiane, rendendo immediatamente fruibile i dati sia in ambito nazionale che internazionale; dall'altro costruire una figura professionale in grado di orientare l'utente nel recupero delle risorse informative disponibili gratuitamente sulla Rete, in modo da fornire una base di partenza per un percorso di ricerca più specialistico.

L'iter formativo si è svolto nella consapevolezza dei principali aspetti normativi dell'organizzazione bibliotecaria italiana in vigore e del quadro istituzionale delle biblioteche italiane che si è cercato di definire e comprendere nella sua specificità strutturale e funzionale.

Gli obiettivi, certamente ambiziosi e complessi, se si pensa che erano mirati su un gruppo di 14 giovani, prevalentemente studenti universitari eccettuati alcuni neolaureati, per la maggior parte digiuni di nozioni di biblioteconomia e discipline correlate, sono stati pienamente raggiunti, con un grado di soddisfacimento superiore a qualsiasi aspettativa.

La scelta del software è stata motivata, come già anticipato, dalla accertata difficoltà a reperire sul mercato lavorativo locale operatori esperti, non solo nell'adozione delle Regole italiane di catalogazione per autori (R.I.C.A) e degli standard descrittivi internazionali (ISBD), ma anche nell'utilizzo del software SBN.

Si cita qui, a titolo esemplificativo, il caso delle due recenti selezioni operate dall'Ateneo di Macerata per l'assunzione di personale bibliotecario con contratto a tempo determinato nelle quali non è stato possibile individuare alcun candidato con competenze specifiche nell'uso del software in questione.

E' del resto peculiare dei nostri giorni l'esigenza di tradurre i vari cataloghi cartacei in uso alle biblioteche tradizionali nei corrispettivi cataloghi elettronici nel tentativo di raggiungere quanto prima l'obiettivo della biblioteca virtuale ed in un prossimo futuro anche di quella digitale. Da una recente indagine effettuata dall'ICCU in ambito nazionale, risulta che la scelta delle biblioteche italiane nel recupero del retrospettivo è orientata prevalentemente su SBN da cui è possibile attingere la maggior parte delle descrizioni del materiale da recuperare. La base dati, infatti, è in continua crescita e nell'aprile 2000 raccoglieva 3.383.112 descrizioni di volumi monografici e 202.802 volumi periodici.

La convinzione della necessità di superare la frammentazione delle strutture bibliotecarie propria della storia politico - culturale dell'Italia, al fine di contribuire non solo all'arricchimento del Catalogo collettivo nazionale delle biblioteche italiane ma anche di fornire un servizio alla comunità scientifica internazionale, ha motivato fortemente gli allievi e li ha disposti ad una full - immersion molto impegnativa e rigorosa sia riguardo all'apprendimento delle regole nazionali ed internazionali di catalogazione descrittiva che delle procedure di immissione dei dati nel data - base nazionale.

Il metodo di insegnamento seguito è stato di illustrare dapprima le basi teoriche della biblioteconomia e del suo apparato normativo, e di seguito curarne l'applicazione attraverso una vasta scala di esemplificazioni pratiche accuratamente suddivise per tipologie di pubblicazioni, risalendo in ciascun caso dal documento al quadro normativo tecnico di riferimento.

La difficoltà di operare, nella fase applicativa delle procedure, direttamente in ambiente di produzione, in continuo dialogo con l'Indice e all'interno di un sistema molto sofisticato ed autorevole, non ha minimamente scoraggiato gli allievi, anzi forse li ha maggiormente stimolati ad un impegno serio e costante.

Il risultato, pertanto, è stato sorprendente, in quanto i corsisti hanno dimostrato anche nell'ambito dello stage, svoltosi prevalentemente all'Università di Macerata, di sapersi muovere con grande perizia e precisione all'interno dell'Indice nazionale e di curare descrizioni particolarmente complesse sia linguisticamente che tipologicamente. Sono stati infatti trattati documenti pubblicati nelle più svariate lingue (inglese, francese, tedesco, olandese, irlandese, olandese, ungherese, sanscrito, latino, greco ecc.) e tipologicamente complessi (ristampe anastatiche, atti di congressi, raccolte, pubblicazioni in più volumi, pubblicazioni senza un titolo collettivo ecc.).

Anche la capacità dimostrata da un'allieva, nel corso dello stage svoltosi nella sede della biblioteca comunale di San Ginesio, di autoapprendere ed utilizzare un software di gestione bibliografica quale Sebina che, se pur proveniente dal gruppo SBN, ha tuttavia una sua connotazione specifica, sta ad indicare come le competenze acquisite nell'ambito del corso SBN siano state fortemente formative e abbiano facilitato l'approccio con un software più semplice in un percorso formativo inverso che partiva da una maggiore complessità fino a stemperarsi in una minore.

Per avere un'idea del lavoro svolto può essere utile fornire un po' di dati. Nell'ambito del corso e dello stage sono stati catalogati 810 volumi, sono stati recuperati da scheda 1.120 volumi per un totale di 1.930 volumi.

Per quanto concerne l'apprendimento delle nuove tecnologie da parte dei frequentanti il corso, in tema di reperimento e diffusione della informazione in rete, si può anche in questo caso affermare che l'obiettivo è stato raggiunto avendo dimostrato gli allievi, anche nel corso dello stage, una certa padronanza nel maneggiare gli strumenti di navigazione e ricerca offerti dalla rete Internet, sia come ausilio all'attività di catalogazione, consultando data - base nazionali ed internazionali, che come capacità di individuazione delle risorse più idonee ad effettuare una ricerca mirata.

Per scrivere la parte compilativa di una tesi di laurea o per svolgere un qualunque lavoro di ricerca, infatti, Internet risulta oggi, essere una via più rapida e completa di quella offerta dal modello di biblioteca tradizionale che, non automatizzata e priva di collegamento in rete, è incapace di mettere a disposizione cataloghi con milioni di schede da sfogliare in pochi secondi, filtrando l'informazione per autore, soggetti, titoli, lingua e data di pubblicazione, ecc. In Internet invece ciò è possibile, anche se ancora oggi, per leggere i documenti occorre nella maggior parte dei casi contattare una biblioteca reale.

Nella convinzione che le biblioteche virtuali e quelle reali che sempre più frequentemente mettono a disposizione dei propri utenti anche la rete e i documenti elettronici, non si contrappongono ma si completano a vicenda, costituendo complessivamente la principale risorsa di qualsiasi ricerca bibliografica e che la nuova figura del bibliotecario che va delineandosi in questi anni integra le competenze a lui tradizionalmente affidate con quelle proprie del bibliotecario "cybrarian", è stato impostato l'itinerario formativo degli allievi, nell'ambito del corso sopradescritto. Formula che risulta essere stata particolarmente efficace se è vero che a tutt'oggi, circa la metà dei quattordici diplomati del corso sono già inseriti in realtà professionali qualificate.

L'esperienza formativa illustrata sembra offrire una chiave interpretativa duplice: da un lato dimostra che SBN non è, come generalmente ritenuto, quello strumento inavvicinabile ai più, appannaggio solo di una ristretta cerchia di professionisti, ma è estendibile, se affrontato con la necessaria serietà professionale, anche alle giovani generazioni desiderose di calarsi appieno nel mondo delle biblioteche italiane, dall'altro evidenzia che la formazione professionale, se mirata su accertate esigenze territoriali, può ancora oggi offrire concrete opportunità occupazionali a quei giovani che sono in cerca della propria identità professionale.

(1) Il corso, della durata di 300 ore comprensive dello stage, organizzato dalla Cooperativa Scuole Lavoro Marche in collaborazione con la Regione Marche ed il Comune di Macerata, è stato tenuto dalla scrivente nel periodo 27/03/2000-20/06/2000.

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