Attivazione del Polo di Teramo

(Luigi Ponziani - Polo di Teramo)

Dal gennaio 2000 è finalmente attivo il Polo di Teramo del servizio Bibliotecario Nazionale. La soddisfazione è d'obbligo per i tempi occorsi e la conseguente fatica costata per portare a realizzazione un progetto che ha avuto il suo inizio fin dall'ormai lontano 1993. E' infatti sull'onda della nascita del Polo aquilano che la Provincia di Teramo, per il tramite della Biblioteca Provinciale "M. Delfico", avviò, in quello stesso anno, i primi contatti con altri istituti culturali della città al fine di dare concretezza ad un modello organizzativo basato sulla cooperazione tra biblioteche, capace di dare risposte in termini di servizio bibliotecario al passo con la rivoluzione informatica in atto. L'adesione e il recepimento della Regione Abruzzo del Protocollo d'intesa tra l'allora Ministero dei beni culturali e ambientali e le regioni (30 maggio 1984), e la firma di apposita convenzione tra lo stesso ministero e la Regione Abruzzo per lo sviluppo del SBN (12 febbraio 1991), hanno rappresentato le premesse culturali e amministrative sulla cui base si è proceduto.

Scartate, perché economicamente non vantaggiose, le possibilità di collegamento della Biblioteca provinciale "M. Delfico" al costituito Polo di Aquila, si è pervenuti dopo successivi sondaggi e incontri alla adesione al progetto dell'Istituto zooprofilattico sperimentale "G. Caporale", dell'Osservatorio Astronomico di Collurania "V. Cerulli" e dell'Università degli studi di Teramo, nel frattempo resasi autonoma; il finanziamento finale anche da parte della Regione e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Teramo ha poi consentito il passaggio alla fase operativa. Con l'acquisto dell'hardware necessario, l'utilizzo del Centro di calcolo dell'Istituto Zooprofilattico e la realizzazione, in collaborazione con l'ICCU, di due stage di formazione del personale bibliotecario delle quattro istituzioni si è proceduto al lavoro di prova al fine di testare la funzionalità del sistema, correggerne malfunzionamenti e rodare le acquisite capacità professionali degli operatori.

Non v'è dubbio che l'entrata in effettivo del Polo di Teramo ha segnato positivamente la realtà bibliotecaria provinciale, non solo per la finalmente realizzata collaborazione fra biblioteche fino ad oggi rimaste sostanzialmente estranee le une alle altre, ma soprattutto per le concrete possibilità di contribuire, dal nostro versante, alla crescita del Servizio Bibliotecario Nazionale. Sono infatti le specifiche realtà territoriali (spesso erroneamente considerate periferiche) ad arricchire col proprio bagaglio informativo l'Indice centrale del SBN che in tal modo finisce per moltiplicare le proprie capacità bibliografiche e quindi la propria efficacia. Le quattro biblioteche che afferiscono al Polo di Teramo possono infatti contare su un patrimonio bibliografico di circa cinquecentomila tra volumi e opuscoli e circa diecimila testate di periodici tra cessati e correnti. All'interno del Polo sono la Biblioteca provinciale "M. Delfico" e la Biblioteca dell'Università ad avere maggiori dimensioni: la prima, con circa trecentomila pezzi e la ricchissima sezione abruzzese costituisce uno dei più ragguardevoli giacimenti culturali per quanto attiene la letteratura regionale; la seconda, con circa centomila volumi, si caratterizza per la ricchezza dei settori giuridici, storici e sociologici. Un patrimonio informativo, dunque, di tutto rispetto suscettibile di ulteriore arricchimento man mano che altre importanti biblioteche site sul territorio provinciale (es. quelle di Giulianova e Atri) e di altri istituti culturali (es. il Museo archeologico, la Pinacoteca di Teramo e l'Archivio di Stato) confermeranno la loro adesione sulla base di criteri già in corso di approvazione.

Una realtà nuova, dunque, giovane di esperienza e di operatività, ma piena di potenzialità che speriamo di far divenire concrete. L'essere parte di un grande progetto nazionale, capace di esaltare le vocazioni e le competenze locali, ci conforta e ci riempie di speranza per la nostra professione e per l'avvenire delle biblioteche italiane.

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