Gruppo di studio sugli standard e le applicazioni di metadati nei beni culturali

L’ICCU, tra le numerose attività relative all'utilizzo dei metadati, ha costituito, nel 2000, un Gruppo di studio sugli standard e le applicazioni di metadati nei beni culturali a cui hanno partecipato rappresentanti di biblioteche, musei e archivi [1]. Il Gruppo è nato con l'obiettivo di coordinare a livello nazionale le implementazioni di metadati nei progetti di digitalizzazione nei diversi settori dei beni culturali e di raccordare le iniziative italiane con quelle europee e internazionali.

 Il Gruppo ha inizialmente elaborato e diffuso un questionario di rilevamento al fine di creare un osservatorio sulle applicazioni di metadati nei progetti di digitalizzazione avviati nelle diverse istituzioni: Lista dei progetti che utilizzano i metadati in Italia.

Ha, inoltre avviato studi finalizzati all'applicazione uniforme di standard di metadati per la ricerca e la conservazione di documenti digitali e non per favorire l'interoperabilità di metadati nei diversi settori.

 Il Gruppo di studio, che ha operato nel periodo 2000 – 2002, si è suddiviso al suo interno in due sottogruppi:

Da luglio 2003 si è formalmente costituito un gruppo di lavoro il Comitato MAG che ha proseguito le attività del Gruppo di studio sugli standard e le applicazioni di metadati nei beni culturali con particolare riferimento alle attività connesse alla diffusione ed evoluzione del set di Metadati Amministrativi Gestionali (MAG).


Sottogruppo Metadati Descrittivi

Il sottogruppo ha predisposto un primo modello di raccolta di dati descrittivi per individuare gli elementi di metadati ritenuti essenziali all'identificazione dell'oggetto digitale, ai fini di una condivisione delle informazioni descrittive tra istituzioni che utilizzano formati catalografici differenti. Nella definizione del set di metadati è sembrato utile, fin dove è stato possibile e applicabile, fare riferimento ad un modello logico e alle indicazioni fornite dallo studio dell’IFLA "Functional Requirements for Bibliographic Records" (FRBR), applicando la lista di attributi e relazioni alla descrizione delle risorse digitali.

Con il "mapping" sono stati messi a confronto i dati relativi ai Metadati o ai Profili con quelli relativi alle norme e agli standard descrittivi specifici dei settori, storico artistico, museale, archivistico, delle biblioteche e della documentazione ufficiale (Resoconti e Atti Parlamentari). Si è partiti dagli elementi del set del Dublin Core per effettuare un primo confronto e una prima verifica, in quanto standard consolidato a livello nazionale ed internazionale che consente la descrizione di un’ampia gamma di oggetti digitali.

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Sottogruppo Metadati Amministrativi Gestionali - MAG

Il sottogruppo metadati gestionali-amministrativi e strutturali si è posto l’obiettivo di definire un set di metadati relativi a:

  • modalità e politica di accesso alle risorse digitali
  • aspetti organizzativi e di gestione degli oggetti digitali con i relativi servizi
  • strategie di conservazione di lungo periodo degli oggetti medesimi

A questo scopo sono state prese in considerazione le componenti chiave ed i processi su cui si basano le attività di archiviazione, gestione e conservazione dei documenti elettronici. Sulla base del modello Open Archive Information System (OAIS) e del set usato nei progetti di digitalizzazione della Library Of Congress, è stata elaborata una bozza preliminare per la definizione di uno schema di metadati amministrativi gestionali:

Il documento è stato poi interamente rivisto e, sulla base del modello METS (Metadati Encoding & Transmission Standard), utilizzato dalla Library of Congress e sulla base dell’esperienza acquisita nell’ambito del progetto Arricchimento dei Servizi della Bibliografia nazionale italiana ARSBNI della Biblioteca Nazionale centrale di Firenze, il Gruppo MAG ha prodotto uno schema xml ed ha predisposto un set minimo di metadati gestionali al fine di una loro  applicazione nei  progetti di digitalizzazione.

Lo Standard MAG elaborato fornisce le specifiche formali per la fase di raccolta e di trasferimento dei metadati e dei dati digitali nei rispettivi archivi (fase SIP del modello OAIS).

Ogni formato di metadati utilizzato è associato ad un Namespace che fissa in modo non ambiguo la terminologia e ad un XMLSchema che ne fissa la struttura sintattica.

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[1]  Componenti del Gruppo: Matilde Amaturo, Marco Lattanzi (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione); Francesco Baldi (Discoteca di Stato); Giovanni Bergamin, Maria Grazia Pepe (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze); Gianfranco Crupi (Università degli Studi La Sapienza di Roma); Gloria Cirocchi, Simona Gatta (Biblioteca della Camera dei Deputati); Claudio Leombroni (Rete Bibliotecaria di Romagna - Provincia di Ravenna); Cristina Magliano, Patrizia Martini (ICCU); Maurizio Messina (Biblioteca Marciana di Venezia); Antonella Mulè (Direzione Generale per gli archivi); Antonio Scolari (Centro Servizio Bibliotecario della Facoltà di Ingegneria - Università degli Studi di Genova); Marco Veneziani (CNR Roma); Paul Gabriele Weston (Università degli Studi di Pavia)