Contesto europeo

2002-2005 – STRATEGIA DI LISBONA 

La Commissione Europea ha riconosciuto il ruolo chiave della digitalizzazione del patrimonio scientifico e culturale per il raggiungimento di un'economia competitiva, dinamica e basata sulla conoscenza, nel Piano d’Azione eEurope 2002, approvato da tutti gli Stati membri al Consiglio europeo di Feira nel giugno 2000.
A questo scopo il Consiglio europeo ha chiesto ai vari Paesi di promuovere azioni e progetti per favorire, attraverso la scansione e l’accessibilità on-line delle collezioni delle biblioteche, degli archivi e dei musei, la conoscenza della storia e della cultura del continente incentivando sia nuove opportunità didattiche che il turismo culturale.
Nell’aprile del 2001 si sono riuniti pertanto a Lund, in Svezia, vari rappresentanti ed esperti che hanno pubblicato alcune raccomandazioni:

Il principio alla base dell’iniziativa era che le conoscenze culturali e scientifiche europee formano un patrimonio esclusivo di pubblico valore che riflette la memoria collettiva delle diverse società che caratterizzano l’Europa. Anche se gli Stati membri stavano facendo forti investimenti per garantire l’accesso al loro patrimonio culturale, gli esperti evidenziavano la presenza di molti ostacoli al successo di tali iniziative sul lungo periodo.

In particolare veniva evidenziato:

  • l’approccio frammentato alla digitalizzazione dei documenti
  • il problema dell’obsolescenza
  • la mancanza di modalità di accesso semplici e universali per tutti i cittadini
  • i diritti di proprietà intellettuale (DPI)
  • la mancanza di sinergie tra i programmi culturali e quelli basati sulle nuove tecnologie
  • la necessità di investimenti

Per raggiungere gli obiettivi era pertanto necessario:

  • istituire un coordinamento stabile
  • sviluppare una visione europea per la definizione delle azioni e dei programmi
  • promuovere e incentivare  buone pratiche a livello nazionale e comunitario
  • pubblicare i contenuti europei scientifici e culturali su internet anche attraverso la realizzazione di repertori nazionali

I progetti MINERVA, MINERVA plus e MINERVA & C.

Per realizzare il coordinamento e dare attuazione ai principi di Lund veniva promosso il progetto MINERVA - MInisterial NEtwoRk for Valorising Activities in digitisation (2002-2005). L’iniziativa, finanziata dalla Commissione europea nel 2002 e coordinata dal Ministero italiano per i Beni e le Attività Culturali aveva l’obiettivo di armonizzare le politiche nazionali di digitalizzazione, di promuovere standard e linee guida e di sostenere le attività del Gruppo dei Rappresentanti Nazionali per la digitalizzazione del patrimonio culturale.

Il Gruppo dei Rappresentanti Nazionali, nominato ufficialmente da ciascun Stato membro e coordinato dalle presidenze di turno dell’Unione Europea, si  riuniva ogni sei mesi con il compito di verificare i progressi effettuati dai singoli Paesi per raggiungere gli obiettivi contenuti nei Principi di Lund.
Per estendere i risultati della rete Minerva anche ai paesi di nuova accessione e favorire quindi una comune visione sulla digitalizzazione del patrimonio, venivano poi finanziati dalla Commissione Europea due ulteriori progetti, sempre coordinati dal MiC: MINERVA plus (2004-2006) e MINERVA & C (2006-2008).

La rete Minerva ha pubblicato numerosi manuali e linee guida sulla digitalizzazione, sui metadati, sulla qualità dei siti web culturali, sulle buone pratiche, sull’accessibilità, sull’interoperabilità e sul multilinguismo.
In collaborazione con la Commissione Europea e gli Stati Membri, dal 2003 è stato anche pubblicato il Rapporto annuale sullo sviluppo delle politiche e dei programmi di digitalizzazione per dare la più ampia visibilità alle iniziative di scansione del patrimonio culturale a livello europeo.
Tutte le pubblicazioni sono disponibili sul sito: www.minervaeurope.org

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I progetti MICHAEL e MICHAELplus
Sulla base dei risultati del progetto MINERVA, l’Italia, la Francia e il Regno Unito hanno elaborato il progetto MICHAEL - Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe (2004 - 2007) e il suo proseguimento MICHAELplus (2006- 2008).
Entrambi i progetti sono stati coordinati dal MiC e finanziati dal programma e-TEN allo scopo di contribuire alla costituzione di uno spazio europeo dell’informazione. E’ stata pertanto costruita un’infrastruttura tecnica e gestionale, open source e multilingue per la realizzazione di repertori nazionali e internazionali, come indicato dagli esperti a Lund.
A conclusione del progetto è stata creata l’associazione internazionale MICHAEL Culture con lo scopo di mantenere e sviluppare il servizio e la rete di Michael oltre il termine del finanziamento europeo.

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2006-2010 STRATEGIA DI LISBONA RINNOVATA

Considerato il perdurare di molti degli ostacoli individuati a Lund, la Commissione Europea ha promosso due nuove iniziative:

Per costruire uno spazio europeo dell’informazione e incrementare l’armonizzazione delle attività sulla digitalizzazione e sull’utilizzo delle nuove tecnologie la Commissione Europea, nell’ambito dell’iniziativa i2010 – Una società europea dell’informazione per la crescita e l’occupazione pubblicava una comunicazione specifica sulle biblioteche digitali: i2010: le biblioteche digitali nella quale veniva illustrata la strategia per la digitalizzazione del patrimonio culturale, l’accessibilità on-line e la conservazione digitale.

Il Piano d’Azione Dinamico, lanciato dalla presidenza britannica nel novembre del 2005, delineava obiettivi e azioni da compiere a breve termine, nell’ambito di cinque aree di intervento:

  1. utenti e contenuti
  2. tecnologie per la digitalizzazione
  3. sostenibilità dei contenuti digitali
  4. conservazione del digitale
  5. monitoraggio dei progressi

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EUROPEANA

Il progetto Europeana è nato per iniziativa di sei Capi di Stato e di Governo ed è stato finanziato dalla comunità europea allo scopo di creare una Biblioteca Virtuale Europea.

Europeana è una Thematic Network promossa nell’ambito del programma eContentplus, come parte dell’iniziativa i2010. Il progetto si basa sull’esperienza gestionale e tecnica sviluppate da The European Library-TEL, un servizio della Conferenza delle biblioteche nazionali europee - CENL.

Originariamente conosciuta come rete della Biblioteca digitale europea - European Digital Library Network, EDLnet - nasce dalla collaborazione di un gran numero di istituzioni culturali ed è sostenuta da gruppi di lavoro formati da esperti di tecnologie dell’informazione provenienti da tutta Europa.

Il progetto è gestito da un team che ha sede nella Biblioteca nazionale dei Paesi Bassi, la Koninklijke Bibliotheek ed è coordinato dalla Fondazione EDL con l’obiettivo di:
  • garantire l'accesso al patrimonio culturale e scientifico europeo attraverso un portale trasversale
  • cooperare alla manutenzione e alla sostenibilità del portale
  • incentivare le iniziative volte a raccogliere i contenuti digitali esistenti
  • sostenere la digitalizzazione del patrimonio culturale e scientifico  europeo

Il portale Europeana, inaugurato nel 2008, rappresenta un punto di accesso multilingue ai contenuti europei di musei, biblioteche, archivi e raccolte audiovisive.

Nel marzo 2007 la Commissione europea ha deciso di sostituire il Gruppo dei Rappresentanti Nazionali con il Gruppo di esperti degli Stati membri sulla digitalizzazione e la conservazione digitale.
Il Gruppo contribuisce al monitoraggio dei progressi e alla valutazione dell’impatto dell’attuazione delle raccomandazioni della Commissione, oltre allo scambio di informazioni e buone pratiche sulle politiche degli Stati membri in materia di digitalizzazione e di conservazione del digitale.

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EUROPA 2020: UNA STRATEGIA PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIILE E INCLUSIVA

La Commissione europea ha presentato nel marzo del 2010 la Strategia Europa 2020 per uscire dalla crisi e preparare l’economia dell’UE ad affrontare le sfide del prossimo decennio.
Europa 2020 presenta tre priorità:
  1. crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione
  2. crescita sostenibile: promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva
  3. crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Per favorire la messa in atto di queste tre priorità la Commissione propone alcune iniziative, tra le quali:

  • L' Unione dell'Innovazione per migliorare l'accesso ai finanziamenti per la ricerca e l'innovazione, facendo in modo che le idee innovative si trasformino in nuovi prodotti e servizi tali da stimolare la crescita e l'occupazione
  • Youth on the move per migliorare l'efficienza dei sistemi di insegnamento e agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro
  • Un'Agenda europea del digitale per accelerare la diffusione di internet ad alta velocità e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese
  • Una politica industriale per l'era della globalizzazione per migliorare il clima imprenditoriale, specialmente per le piccole e medie imprese, e favorire lo sviluppo di una base industriale solida e sostenibile in grado di competere su scala mondiale
  • Un’ agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro per modernizzare i mercati occupazionali e consentire alle persone di migliorare le proprie competenze in tutto l'arco della vita al fine di conciliare meglio l'offerta e la domanda di manodopera, anche tramite la mobilità dei lavoratori

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Agenda europea del digitale

L'Agenda europea del Digitale, pubblicata in versione definitiva dalla Commissione europea il 26 agosto 2010, dovrebbe dare un importante contributo alla diffusione dei benefici derivanti dall’era digitale a tutte le fasce sociali.
L’Agenda indica sette aree prioritarie d’azione:
  • Un nuovo mercato unico per sfruttare i benefici apportati dall’era  digitale. I  cittadini dovrebbero poter usufruire di servizi commerciali e prodotti di intrattenimento culturale su base transnazionale. La Commissione intende aprire l’accesso a contenuti in rete semplificando i meccanismi esistenti di liberatoria del diritto d’autore. Altre azioni comprendono l’agevolazione dei pagamenti e della fatturazione elettronica nonché la semplificazione della risoluzione delle controversie in rete
  • Una più estesa interoperabilità. Per facilitare la creatività, l’aggregazione e l’innovazione da parte dei cittadini c’è bisogno di prodotti e servizi aperti e interoperabili.
  • Aumentare l’accesso a internet veloce e superveloce per i cittadini europei. L’obiettivo per il 2020 è di offrire l’accesso a internet a velocità pari o superiori a 30 Mbp a tutti i cittadini europei, nonché connessioni a 100 MBp e oltre alla metà delle famiglie europee
  • Incrementare la ricerca e l’innovazione. L’Europa deve investire di più nel settore Ricerca e Sviluppo e deve facilitare il concretizzarsi sul mercato delle migliori idee prodotte in Europa
  • Fornire a tutti i cittadini europei competenze digitali e servizi online accessibili
  • Sfruttare il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a vantaggio della società
  • Realizzare una strategia europea per il digitale. Vari commissari europei lavoreranno in sinergia con le istituzioni dell’UE e con le parti interessate per garantire l’adozione e l’attuazione in tempi brevi delle misure necessarie per raggiungere gli obiettivi elencati.

In queste sette aree d’azione l’Agenda del digitale prevede 100 interventi di follow-up; di questi, 31 dovrebbero essere di carattere legislativo.

Per i progetti europei a cui partecipa l’Istituto, vai alla sezione Attività internazionali.